Europee, quanto costa l’elezione: fino a 200 mila euro, ma il seggio può valere anche 3 milioni

I partiti coprono le spese solo dei big, ma un posto a Bruxelles e Strasburgo garantisce un cospicuo ritorno

C’è più di un motivo se in queste settimane i sondaggi sulle elezioni europee di giugno vengono analizzati febbrilmente nelle segreterie di partito e dai diretti interessati. Il costo della campagna elettorale dei candidati è alto e spesso ricade sui singoli, non potendo i partiti coprire le spese di tutti gli aspiranti europarlamentari. E così il posizionamento in lista, alla luce dei predetti sondaggi, diventa fondamentale per capire se quelle spese verrano poi ripagate dalla conquista del seggio. Il Messaggero nell’edizione odierna mette in fila lo stipendio, i rimborsi e gli altri benefit dovuti ai deputati dall’Eurocamera, che aiutano a capire perché a due mesi dal voto i candidati danno così peso ai candidati per capire se valga la pena auto-finanziarsi la campagna elettorale in giro per i vaste circoscrizioni elettorali, con la concreta possibilità di essere poi eletti. Secondo il quotidiano romano, per sostenere una corsa al seggio con qualche possibilità di vittoria costa dai 50mila euro in su. Come si diceva, i partiti coprono per intero le spese solo per i big, mentre gli altri devono provvedere da soli. Tante le voci da mettere in conto: lo staff, l’affitto delle sedi elettorali, la comunicazione via social e non solo, realizzazione e diffusione degli spot, l’affissione dei cartelloni elettorali, le cene e i banchetti – che servono anche a raccogliere donazioni. Ma poi bisogna aggiungere le spese per la macchina (almeno una) con la quale girare il collegio elettorale per partecipare agli eventi, farsi vedere, farsi conoscere e riconoscere. Secondo Il Messaggero, provare a vincere il seggio può costare fino a 200mila euro. Ma indebitarsi momentaneamente, con la sicurezza o quasi della rielezione, può non essere una cattiva idea dal momento che poi all’Europarlamento stipendio e altri benefit permettono di ripagare lo sforzo.


Stipendi e benefit dell’Europarlamentare

L’europarlamentare prende uno stipendio lordo di 10mila euro, con aliquota fiscale agevolata che porta a un netto di 7.850 euro mensili, ai quali si aggiungono 4.950 euro per le spese generali e 350 euro a presenza. I lavori tra Strasburgo e Bruxelles procedono per cinque giorni a settimana, tre settimane al mese agosto escluso. Il totale della diaria sale a 5.250 euro, e il compenso netto per ciascuno è di 18.050. Vi sono poi altre voci che consentono all’europarlamentare di coprire i costi degli spostamenti, quelli dello staff, la palestra. Si tratta di 27.800 euro per avere tre assistenti a Bruxelles, 2.630 mensili per le spese di attività, altri 400 per le trasferte fuori dal Paese di elezione per motivi diversi dalle visite ufficiali, il rimborso totale dei viaggi verso il Belgio. A questo si aggiunge la possibilità di inviare 110 visitatori l’anno nelle sedi dell’Europarlamento, 540 euro a testa, per far conoscere le istituzioni dell’Unione Europea. In tutto, fa i conti Il Messaggero, l’elezioni può valere fino a 3 milioni, garantiti, nei cinque anni di legislatura.


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