«Odio La Sad», l’album della band più contestata di Sanremo: «Non capiscono che siamo angeli vestiti da demoni» – L’intervista

Il trio emo punk pubblica il secondo album e si racconta a Open

Tutta una questione di comprensione. «La gente non ha capito che siamo degli angeli vestiti da demoni», dicono i La Sad ai microfoni di Open. Sarebbe questa la motivazione che ha spinto molti, specie dopo la sovraesposizione durante l’ultima edizione del Festival di Sanremo, a puntare il dito contro il gruppo, che non a caso ha scelto di titolare il secondo album Odio La Sad. Theø, Plant e Fiks si riuniscono in collettivo nel 2020, si ritrovano in una visione estetica e filosofica emo della musica e anche della vita. Così decidono di fare quello che ancora non aveva fatto nessuno: rappresentare con il loro approccio punk sentimentale una nicchia di pubblico: gli ultimi, i dimenticati, gli esclusi. È così che i tre ragazzi, che provengono da regioni diverse della penisola (Lombardia, Veneto e Puglia), riescono a ritagliarsi un posto nella scena musicale italiana, rispondendo ad una domanda che il mercato aveva snobbato, ma che si è rivelata (e ancora si rivela) molto più consistente del previsto.


L’album e le collaborazioni

«Tutti dicono devi parlare, devi parlare, devi parlare – raccontano ancora a Open –. Ma se non c’è nessuno che ti ascolta neanche ti viene di parlare», quello che La Sad fa allora è dare parole e sfogo musicale a una generazione di disillusi, ragazzi in bilico in un mondo che non da più certezze. Lo fa con un album di undici tracce che comprende naturalmente anche Autodistruttivo, la canzone portata in gara al Festival. In più all’interno featuring con Rose Villain, Articolo 31, Bnkr44, Naska, Donatella Rettore, con la quale rispolverano (benissimo) il cult Lamette e i Pinguini Tattici Nucleari, con cui esiste un rapporto del tutto privilegiato dato che Riccardo Zanotti, voce e penna della band bergamasca, ha scritto e prodotto diversi brani del disco. Il prossimo 19 giugno inoltre partirà Summersad Tour 2024 che vedrà la band live in tutta Italia compresi alcuni dei più rinomati festival stagionali come il Rock in Roma, L’Umbria che spacca di Perugia, l’Oversound di Gallipoli ed il Terrasound di Pescara.


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