A Bruxelles sgomberata la kermesse dell’ultradestra, Meloni: «Increduli e sgomenti». Gli organizzatori: «La conferenza non si ferma»

La polizia belga ha chiesto l’immediata chiusura della conferenza “National Conservatism” per motivi di ordine pubblico. La premier italiana: «Esprimo solidarietà alle vittime di questo ingiustificabile abuso»

«Quanto sta accadendo a Bruxelles ci lascia increduli e sgomenti». La premier Giorgia Meloni interviene sulla chiusura anticipata da parte della polizia belga di una conferenza dell’estrema destra euroscettica, organizzata oggi e domani, martedì 16 e mercoledì 17 aprile, a Bruxelles. «Ho chiesto immediatamente al primo ministro belga Alexander De Croo di seguire quanto stava accadendo e lo ringrazio per la sua tempestiva e chiara presa di posizione contro l’odiosa oppressione della libertà di espressione», ha sottolineato. La presidente del Consiglio si riferiva all’intervento del premier del Belgio che su X ha bollato lo sgombero della conferenza “National Conservatism” organizzata dalla Edmund Burke Foundation – un think tank di destra – come «inaccettabile». «L’autonomia comunale – si legge sui social di De Coo – è una pietra miliare della nostra democrazia, ma non può mai annullare la Costituzione che garantisce la libertà di parola e di riunione pacifica dal 1830. Vietare le riunioni politiche – conclude – è incostituzionale, punto e basta». 


Gli organizzatori: «La conferenza non si ferma»

Un gruppo di agenti di polizia ha comunicato la decisione della chiusura anticipata della kermesse agli organizzatori adducendo motivazioni di ordine pubblico. «Il sindaco di uno dei comuni della capitale belga ha vietato una conferenza alla quale avrebbero dovuto partecipare capi di governo, parlamentari nazionali ed europei. In seguito all’ordine, la polizia ha impedito fisicamente l’accesso alla conferenza agli ospiti e ai relatori», ha ricordato ancora Meloni nella sua dichiarazione. Al momento dell’intervento delle forze dell’ordine sul palco della conferenza era da poco salito il leader conservatore birtannico, Nigel Farage, e l’ex ministra agli interni Suella Braverman. Attesi nella due giorni a Bruxelles anche l’ex premier polacco Mateusz Morawiecki, il leader del movimento francese Reconquete! Eric Zemmour e, infine, Viktor Orbán. Che su X ha ricordato come «l’ultima volta che hanno voluto mettermi a tacere con la polizia è stato quando i comunisti mi si sono messi alle costole nell’88’. Non ci siamo arresi allora e non ci arrenderemo nemmeno questa volta!». Nella sua dichiarazione Meloni ha voluto, inoltre, esprimere solidarietà «a tutte le vittime di questo ingiustificabile abuso, in particolare ai membri di Ecr presenti», ha concluso la premier. Nel frattempo, gli organizzatori della kermesse hanno fatto sapere all’Ansa che «la conferenza non si ferma». Anzi, «ci vediamo domani nella stessa sala – hanno precisato all’agenzia di stampa -, la libertà di parola non si silenzia».


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