Bruxelles, la polizia ordina lo sgombero della conferenza dell’ultradestra: «Rischio disordini». Gli organizzatori: «Questa è dittatura»

All’evento “National Conservatism” stava parlando Nigel Farage ed era atteso anche Viktor Orban: già due sedi avevano cancellato la prenotazione su pressioni politiche

Tutti fuori, questa conferenza non s’ha da fare. La polizia belga ha interrotto questa mattina e ordinato la chiusura anticipata di una conferenza dell’estrema destra euroscettica in corso a Bruxelles. «Ragioni di ordine pubblico», la motivazione addotta. La conferenza “National Conservatism” organizzata dalla Edmund Burke Foundation, un think tank di destra, si era aperta da poco quando la polizia belga si è presentata fuori dall’edificio che la ospitava, la sala conferenze Claridge. Prima, attorno alle 11.45, per verificare la situazione. Poi, un’ora dopo, con in mano un ordine formale di revoca dei permessi e smobilitazione: «Le autorità hanno deciso così per il rischio di disordini», hanno detto i poliziotti agli organizzatori. «Ci hanno detto che è in programma una contromanifestazione alle 17, evidentemente la polizia non è in grado di proteggere la libertà di opinione di quest’evento», ha commentato sprezzante uno degli organizzatori a Politico riferendosi alla protesta programmata da associazioni antifasciste. Al momento dell’intervento della polizia sul palco della conferenza era da poco salito Neil Farage, l’«eroe» della campagna che ha portato il Regno Unito alla Brexit. «Sapevo che non ero il benvenuto a Bruxelles…», ha commentato dal palco con humour britannico Farage. Poi la sfida: «Se vogliono chiuderci che lo facciano pure con me sul palco», ha provocato richiamando gli applausi del pubblico in sala.


La conferenza nel mirino e i protagonisti

La conferenza, organizzata dai think-tank Edmund Burke Foundation e MCC, prometteva di fornire un palcoscenico e uno spazio di confronto ai leader della destra euroscettica più in vista di diversi Paesi Ue: oltre a Farage nella due giorni sarebbero dovuti intervenire anche il premier ungherese Viktor Orban (domani si apre la riunione del Consiglio europeo), l’ex premier polacco Mateusz Morawiecki, il leader del movimento francese Reconquete! Eric Zemmour e l’ex ministra degli Interni britannica Suella Braverman. Tra gli italiani, secondo il Corriere, erano in lizza per partecipare rappresentanti di due dei partiti di governo: gli eurodeputati Nicola Procaccini per FdI e Marco Campomenosi per la Lega. Organizzatori e altri speaker presenti hanno subito denunciato le motivazioni politiche dietro la chiusura per ordine di polizia. «Roba da dittatura da quattro soldi: cercano di usare una ragione tecnica per conseguire un obiettivo politico. Hanno detto all’organizzatore che se non chiudeva lui gli avrebbero staccato l’elettricità», la denuncia di Frank Füredi di MCC. A far infuriare gli organizzatori è la ricostruzione del tira e molla organizzativo: la conferenza aveva già dovuto cambiare di sede due volte, dopo che i rispettivi gestori avevano cominciato l’avviso di sfratto. Prima il Concert Noble, poi l’hotel Sofitel – alla vigilia dell’appuntamento – avevano cancellato tutto, sembra sotto esplicite pressioni delle autorità municipali di Bruxelles. Fuoco alle polveri della propaganda euroscettica.


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