Lecco, scuola cambia l’Inno di Mameli. «Siam pronti alla vita» e non «alla morte»: scoppia la polemica

La modifica è in uso dal 2017. Davanti alle critiche politiche i docenti si sono rivolti al Presidente Mattarella: «La saggezza delle sue parole possa fare luce sulla legittimità delle scelte in atto nell’istituto»

Non è l’Inno alla Gioia, perché quello è europeo, ma parliamo dell’Inno italiano, o meglio dell’Inno di Mameli, modificato per le scuole medie Manzoni di Merate, provincia di Lecco. I docenti dell’istituto comprensivo hanno optato in occasione dei festeggiamenti del 25 aprile per un più sereno «Siamo pronti alla vita» al posto del tradizionale «Siam pronti alla morte». Apriti cielo, sulla scuola sono piovute polemiche. Non ci sta, per esempio, il consigliere regionale di FdI Giacomo Zamperini, che ha informato il sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti. «Quando si vieta il Presepe a Natale, si toglie il crocifisso dalle aule o, come accadrà nella scuola “Manzoni” viene distorto il testo dell’inno nazionale, non si fa integrazione, ma autolesionismo», tuonava sui social lo scorso 10 aprile. «I nostri simboli, come le festività nazionali ed il Canto degli Italiani – ha dichiarato il consigliere – sono un patrimonio di tutti e debbono rappresentare un momento di unione ed integrazione anche per chi proviene da culture differenti, attraverso l’insegnamento di quei valori che hanno reso grande l’Italia in passato e che la renderanno più forte nel futuro, e tramite l’applicazione delle regole sull’autonomia scolastica. Non è tagliando le radici che si irrobustisce un albero, ma prendendosene cura tutti assieme».


L’appello al presidente Mattarella

I docenti dell’istituto si sono rivolti al Capo dello Stato Sergio Mattarella. E ricordano che quella versione modificata è in uso da anni e che mai nessuno, fino a qualche settimana fa, aveva avuto nulla da ridire. La strofa riprende, dal 2017, quella «cantata dai bambini del Piccolo Coro di Milano nel 2015 in occasione della cerimonia ufficiale di inaugurazione dell’Expo di Milano». «’Siamo pronti alla vita’ vuole sintetizzare un messaggio educativo universale – spiegano – È l’esortazione all’impegno sociale e civico, è lo sguardo di speranza nel futuro». Tuttavia, dal momento che «la vicenda sta assumendo un carattere divisivo nella comunità scolastica e territoriale, minando la serenità, le alleanze educative e il clima di condivisione con il territorio che da sempre contraddistinguono l’azione educativa dell’istituto», si sono rivolti a Mattarella, affinché attraverso «la saggezza delle sue parole possa fare luce sulla legittimità delle scelte in atto nell’istituto».


(immagine di repertorio foto di Feliphe Schiarolli su Unsplash)

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