Gaza, Blinken di nuovo da Netanyahu. Il premier Israeliano: «Non accetteremo un accordo con Hamas che includa la fine della guerra»

Per il premier israeliano se il partito-milizia non abbasserà le sue richieste non ci sarà alcun accordo e l’esercito entrerà a Gaza. Attesa entro oggi la risposta sul piano per un cessate il fuoco

Israele non accetterà un accordo con Hamas per porre fine alla guerra. Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante il bilaterale con il Segretario di Stato Usa Antony Blinken. A riferirlo è stato il giornalista Barak Ravid su Axios, citando fonti statunitensi e israeliane. Secondo il premier se il partito-milizia non abbasserà le sue richiesta non ci sarà alcun accordo e l’Idf entrerà a Gaza. Ancora una volta sembra, così, naufragare l’intesa per un cessate il fuoco sulla Striscia. Hamas vuole garanzie da parte di Israele, scriveva ieri Hareetz, citando fonti vicine all’organizzazione, prima di concludere un accordo per il rilascio degli ostaggi: «Vogliamo la vita per i palestinesi a Gaza», ha detto una delle fonti, «e questo significa la fine della guerra, il ritiro israeliano, il ripristino della Striscia e un chiaro quadro politico».


L’ultimo piano in due fasi sul tavolo dei negoziati, che prevede il rilascio di almeno 20 ostaggio in tre settimane e un cessate il fuoco di 10, deve essere accettato da Hamas entro la mezzanotte di oggi, 1° maggio, altrimenti tutto tornerà al punto di partenza. Eppure, Netanyahu sembra insistere nel rivendicare la necessità dell’operazione militare nella città più a Sud di Gaza piena di sfollati palestinesi. «Entreremo a Rafah con o senza accordo», ha detto ieri il primo ministro israeliano durante un incontro con i rappresentanti delle famiglie degli ostaggi. Una mossa tuttavia che deve fare i conti con la netta opposizione degli Stati Uniti, che non vogliono l’operazione di terra, oltre che dell’Onu e con lo spettro di possibili mandati di arresto per crimini di guerra da parte della Corte penale internazionale dell’Aja sia per il premier sia per altri membri della leadership politico-militare di Israele.


Blinken alle famiglie degli ostaggi: «Non ci fermeremo»

Al termine del vertice Blinken-Netanyahu, il segretario di Stato Usa ha incontrato fuori dal suo albergo a Tel Aviv le decine di persone che stavano manifestando a suo favore per il rilascio degli ostaggi. «Non ci fermeremo finché non vi riunirete ai vostri cari, quindi per favore siate forti, mantenete la fede, saremo con voi ogni singolo giorno finché non avremo portato a termine tutto questo», ha detto Blinken, che ha inoltre ribadito: «Non ci arresteremo finché ogni uomo, donna, soldati, civile non sia tornato a casa. Sul tavolo delle trattative c’è una proposta molto intelligente, Hamas deve dire sì. È necessario che venga realizzata», ha concluso Il capo della diplomazia statunitense, sottolineando, inoltre, come gli Usa siano «determinati a ottenere ora un accordo» tra Israele e Hamas.

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