Rafah Est, iniziata l’evacuazione per «100mila persone». I timori di Biden per l’invasione via terra

Joe Biden ha sentito al telefono il premier Netanyahu per essere aggiornato sulla situazione e ribadire la contrarietà degli Stati Uniti a un attacco sulla città della Striscia

Mentre circa 100mila palestinesi hanno iniziato l’evacuazione dal sud della striscia di Gaza, preludio all’operazione via terra dell’esercito israeliano su Rafah, Hamas ha rinviato il ritorno dei suoi mediatori a Il Cairo, sospendendo i negoziati per un cessate il fuoco. Il gruppo avrebbe accettato la proposta di Egitto e Qatar per una interruzione temporanea del conflitto e il rilascio degli ostaggi israeliani. L’annuncio è di Al Jazeera, poi confermato su Telegram dal leader di Hamas Ismail Haniyeh, che avrebbe già comunicato la decisione al premier del Qatar Mohammed bin Abdul Rahman Al Thani e al capo dell’intelligence egiziana Abbas Kamel. Poche ora prima, SkyNews Arabia annunciava che Hamas si era consultata «con il resto delle fazioni palestinesi», prima di decidere di interrompere le trattative: «La decisione è di rinviare il ritorno della delegazione negoziale al Cairo in attesa di resoconti sugli sforzi dei mediatori». L’Egitto aveva chiesto ai leader di Hamas di evitare escalation e fare di tutto per contenere la crisi, chiedendo cautela anche al premier israeliano Benjamin Netanyahu: «È un momento delicato dei negoziati sull’accordo per il cessate il fuoco», è stato l’appello de Il Cairo, che fa seguito alle preoccupazioni delle cancellerie di tutto il mondo. In un colloquio telefonico di circa mezz’ora con Netanyahu, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ribadito i timori per le conseguenze di una operazione militare su Rafah, sia sul destino degli ostaggi sia per ragioni umanitarie.


L’evacuzione da Rafah Est

Intanto però è iniziata l’evacuazione dei palestinesi nella parte Est di Rafah, nel Sud della Striscia, in vista dell’annunciata offensiva di Israele. L’esercito israeliano ha lanciato oltre un milione di volantini che invitano la popolazione a spostarsi verso le «aree umanitarie allargate». Lo ha fatto sapere il portavoce militare dell’Idf, che ha definito l’offensiva «un’operazione temporanea e di portata limitata». I volantini hanno diversi colori e danno indicazioni ai civili su dove spostarsi. In quello rosso viene precisato che «l’Idf sta per operare con la forza contro le organizzazioni terroristiche nell’area in cui risiedono attualmente, come ha operato finora. Chiunque si trovi nella zona mette in pericolo se stesso e i propri familiari. Per la vostra sicurezza, evacuate immediatamente nell’area umanitaria ampliata di Al-Mawasi». Il volantino blu, oltre alle indicazioni, aggiunge: «L’esercito israeliano continuerà a combattere le organizzazioni terroristiche che vi usano come scudi umani. Perciò: Gaza City è una pericolosa zona di combattimento; evitare di attraversare a nord di Wadi Gaza. È vietato avvicinarsi alle recinzioni di sicurezza est e sud». Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto al suo omologo Usa Lloyd Austin che Hamas «non ha lasciato altra scelta che cominciare l’operazione». Nella conversazione Gallant ha aggiunto che «Israele sta facendo di tutto per arrivare ad una bozza per il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco temporaneo», ma «in questa fase Hamas rifiuta qualsiasi proposta che lo consenta». Nel frattempo, l’Egitto avrebbe chiuso il valico di Rafah con Gaza per impedire alla gente di entrare e uscire dal confine dopo l’annuncio dell’Idf: lo hanno riferito fonti palestinesi, riprese da Ynet.


Idf: «l’evacuazione da Rafah est riguarda 100mila persone»

La popolazione, stando a quanto scrive il Times of Israel, sarebbe stata invitata a spostarsi nelle aree di al-Mawasi e Khan Younis. Una zona, ha riferito il portavoce militare, che comprende «ospedali da campo, tende e maggiori quantità di cibo, acqua, farmaci e forniture aggiuntive». Per questo ci sarà «il graduale spostamento dei civili nelle aree specificate, verso l’area umanitaria». Le informazioni sullo «spostamento temporaneo – ha aggiunto il portavoce militare -saranno trasmesse attraverso manifesti, messaggi SMS, telefonate e trasmissioni mediatiche in arabo». Le persone coinvolte, sottolineano le truppe israeliane, sarebbero «circa 100mila», ha detto i giornalisti un portavoce militare rispondendo a chi gli chiedeva quante persone sarebbero state evacuate. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, circa 1,2 milioni di persone sono attualmente rifugiate a Rafah.

Foto di copertina: EPA/HAITHAM IMAD

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