Strage di Casteldaccia, l’autopsia su tre delle cinque vittime: «Polmoni ostruiti dal gas»

Le analisi dell’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo confermerebbero i sospetti sulle esalazioni di idrogeno solforato come causa della morte degli operai

Sarebbe l’idrogeno solforato, come si sospettava data la dinamica dell’incidente e l’assenza di maschere, la causa della morte dei cinque operai a Casteldaccia nel Palermitano. Le vittime avevano i polmoni completamente ostruiti, stando ai risultati delle prime autopsie su tre delle cinque vittime, Epifanio Alsazia, Giuseppe La Barbera e Ignazio Giordano. Quando sono scesi nel sottosuolo uno dopo l’altro, senza precauzioni, nonostante da contratto sarebbero dovuti rimanere in superficie, avrebbero quindi inalato il gas sprigionato dalla fermentazione dei liquami, risultato fatale secondo le analisi dell’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo. Per le morti è indagato il titolare della società Quadrifoglio per cui lavoravano 4 delle vittime, Nicolò Di Salvo che risponde di omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme antinfortunistiche e di lesioni personali colpose gravissime aggravate ai danni dell’unico dipendente sopravvissuto. L’uomo è ancora in prognosi riservata, ricoverato nella terapia intensiva del Dipartimento di Emergenza del Policlinico. Le autopsie sugli altri due operai morti, Roberto Raneri e Giuseppe Miraglia, verranno, invece, eseguite domani.


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