Un dibattito civile. I due candidati vicepresidenti degli Stati Uniti, J.D. Vance e Tim Walz, si sono anche stretti la mano prima dell’inizio del confronto sulla rete Cbs. Poi hanno evitato il caos di quello tra Kamala Harris e Donald Trump. Anche se hanno espresso posizioni opposte su tutto: dall’emergenza migranti all’economia, dalla diffusione delle armi alle trivellazioni, dall’aborto al cambiamento climatico. Alla fine nessuno ha voluto decretare il vincitore. E Vance è apparso in difficoltà quando ha dovuto spiegare perché avesse definito Trump «l’Hitler d’America»: «Quando sbagli, quando parli male, quando sbagli qualcosa e cambi idea, devi essere onesto con il popolo americano», ha detto.
Walz vs Trump
Walz ha attaccato per tutto il tempo Trump. Definendolo «una persona di quasi ottant’anni che parla delle dimensioni delle folle ai suoi comizi e che non è la persona giusta in questo momento», secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Agi. Vance ha invece accusato Harris di «aver lasciato muoversi liberamente i cartelli messicani della droga». Il candidato presidente, da spettatore interessato davanti alla tv, ha attaccato le due moderatrici Norah O’Donnell e Margaret Brennan, definite «signorine prevenute». Poi ha insultato Walz. Il quale invece ha sottolineato l’importanza di avere una «leadership calma» come quella di Harris per affrontare crisi come quella in Medio Oriente. Il suo avversario ha sottolineato la leadership di Trump: «Sotto di lui l’inflazione è scesa e gli stipendi sono aumentati».
Il dibattito
Vance ha sempre mantenuto il sorriso durante il dibattito. In questo modo contribuendo a rassicurare gli elettori repubblicani moderati. Ha ribadito che a Springfield, Ohio «ci sono scuole che sono sopraffatte, ci sono ospedali che sono sopraffatti, ci sono alloggi che sono totalmente inaccessibili perché abbiamo portato milioni di immigrati illegali per competere con gli americani». Lì è stato corretto con un fact-checking dalla conduttrice Margaret Brennan, che gli ha ricordato come gli haitiani insediati a Springfield – da lui accusati falsamente di mangiare gli animali domestici dei residenti – abbiano uno stato legale e come il loro arrivo abbia contribuito a ripopolare la città.
L’ultimo duello
Ora la domanda è se Trump accetterà il duello con Harris il 23 ottobre. Dipenderà anche dai sondaggi. Anche se una sfida tra i due è quello che vogliono gli americani. Mentre il risultato è sempre più incerto.