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Inchiesta ultras, Spalletti al veleno su Inzaghi: «Pressioni al telefono? Basterebbe riattaccare…»

Spalletti Inzaghi Ultras inchiesta
Spalletti Inzaghi Ultras inchiesta
L'allenatore della Nazionale contro il collega dell'Inter sui contatti col capo curva Marco Ferdico: «Uno ti telefona, non lo conosci e ci scambi parole?»

Anche il ct della nazionale italiana Luciano Spalletti dice la sua sull’inchiesta ultras che ha azzerato i vertici delle curve milanesi. «Posso dire che non ho mai vissuto situazioni come quelle di Simone Inzaghi, né a Milano né in altri momenti della mia carriera», riferisce l’allenatore ai microfoni di Rai Sport citando le chiamate tra il capo della curva interista Marco Ferdico e il tecnico Inzaghi.

«Mai successo che qualcuno mi abbia chiamato per queste cose»

«Mai successo che qualcuno mi abbia chiamato per queste cose», ha dichiarato Spalletti che dalla panchina dell’Inter è passato tra il 2017 e il 2019, prima di passare al Napoli e infine agli Azzurri, che stasera sfideranno allo Stadio Olimpico il Belgio nella terza gara della Nations League. La situazione al vaglio degli inquirenti costituisce una novità per il ct: «Mi ha sorpreso. Perché poi non so quali siano stati i rapporti precedenti: uno ti telefona, non lo conosci, non hai mai avuto a che fare con lui, penso sia difficile poterci scambiare parole». E infatti aggiunge: «Io rispondo a tutti, anche ai numeri che non conosco, ma poi so riattaccare».

Sulla partita di stasera: «Siamo più consapevoli»

Spalletti parla anche della sfida di stasera contro i diavoli rossi che inizierà all’Olimpico di Roma alle 20.45. «Abbiamo ritrovato le nostre qualità individuali e di squadra. Siamo più consapevoli, ora, per affrontare una partita delicata come questa. Parigi forse è stato un clic, uno di quei momenti, di quei risultati, che danno sicurezza per il futuro, per essere più tranquillo quando devi assorbire le pressioni», ha chiarito il ct degli Azzurri. D’altronde l’ultimo periodo è abbastanza felice per la formazione da lui guidata: l’Italia è prima nel suo girone di Nations League dopo aver sconfitto Francia e Israele. Ma il Belgio sarà un avversario altrettanto impegnativo: «La chiave della partita è questa, restare in ordine anche se perdi palla, perché loro davanti hanno quei quattro velocissimi e fanno male. Bisogna essere bravi a fare l’uno contro uno e a raddoppiare lì dove loro hanno qualcosa in più. E non gli manca nessuno, forse questi avrebbero giocato anche si fossero stati altri (Lukaku e De Bruyne, ndr)».

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