Bodycam, gps e pulsante anti-panico: le misure per la sicurezza sui bus di Roma in vista del Giubileo
Bodycam per i controllori, pulsante anti panico con tanto di geolocalizzatore degli autobus. Ma anche videocamere di sorveglianza interna e nuove cabine separate per gli autisti. Dopo una lunga trattativa con le controparti sindacali, è arrivata oggi – lunedì 11 novembre – la firma sul protocollo che a partire da fine novembre prevede importanti novità a bordo dei mezzi di trasporto della capitale per contrastare le violenze. Firmato dal prefetto Lamberto Giannini, dal sindaco Roberto Gualtieri e dal presidente di Regione Francesco Rocca, il provvedimento di rafforzamento della sicurezza guarda anche al futuro. In particolare all’enorme flusso di persone, con annessi problemi di ordine pubblico, che il Giubileo porterà nella capitale nei prossimi mesi.
Le novità a bordo degli autobus: bodycam, cabine e gps
Le innovazioni non sono poche, sintomo di una situazione che non è figlia di aggressioni saltuarie. L’impegno è comune: le aziende Atac e Cotral e le amministrazioni di Roma e Lazio. Gli automezzi di nuova generazione saranno tutti dotati di una cabina autista separata con sistema di videosorveglianza interna. L’autista stesso, in particolare su tratte maggiormente «interessate da potenziali fenomeni di aggressione», avrà a sua disposizione un panic button portatile, un sistema dotato di gps collegato al numero di emergenza 112 e alla centrale operativa aziendale. Anche quest’ultima è una novità: una sala Atac avrà il compito di monitorare la situazione in tutte le stazioni della rete metropolitana e nei mezzi in movimento.
A ciò si aggiunge il sistema di bodycam per controllori e autisti: un metodo per facilitare di gran lunga gli autori di eventuali aggressioni ai danni del personale più esposto al contatto con il pubblico. Queste saranno introdotte – «in fase sperimentale», ha specificato Rocca – già a fine novembre. Ma con una particolare attenzione alla privacy: «Passo passo verificheremo che sia uno strumento legato esclusivamente alla sicurezza dell’operatore».
Il tavolo permanente in prefettura
L’impegno istituzionale non si è fermato all’apposizione di una firma. Roma Capitale attiverà un osservatorio locale, il cui compito sarà individuare i territori che necessitano di una maggiore attenzione. Obiettivo è anche quello di intensificare la videosorveglianza nelle aree a maggior rischio. In prefettura, invece, sarà istituito un «tavolo di monitoraggio permanente», in cui sindacati, questura, carabinieri e polizia locale terranno sotto controllo «l’andamento del fenomeno aggressivo».