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Urbani, l’ex ministro di Berlusconi ora in Rsa: «Il Cav per il sesso si faceva fare le pozioni da un chimico»

30 Novembre 2024 - 14:31 Massimo Ferraro
urbani berlusconi donne elisir pozioni
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Giuliano Urbani, 87 anni, soffre di idrocefalo normoteso, una patologia neurologica simile all'Alzheimer ma si è operato e non ha perso la memoria: «Le donne per lui erano l'elisir di gioventù»

Giuliano Urbani si trova da tempo in una Rsa di Roma, nel quartiere Primavalle, dopo aver lasciato la sua Torino. Ha 87 anni, una lunga carriera in politica e poche illusioni: «Qui è un posto tranquillo, non pensi tu a te stesso ma qualcuno lo fa per te. In questi posti ci si arriva alla fine, si viene a morire». E a dispetto della crudezza della frase appena pronunciata, il volto si allarga in un sorriso come racconta Antonio Bravetti su La Stampa. Urbani, ex ministro della Cultura e Funzione pubblica nei governi Berlusconi, soffre di idrocefalo normoteso, una patologia che ha sintomi simili all’Alzheimer, e che l’ha costretto a operarsi al cervello. Al quotidiano torinese parla dei suoi giorni nella casa di riposo, tra passeggiate col deambulatore, letture, musica brasiliana – «sono un fanatico, ma è una musica incompatibile con la depressione» – e le telefonate con i vecchi amici, l’ex presidente del Senato Marcello Pera e lex ministro dell’Economia Giulio Tremonti.

Urbani, Silvio Berlusconi e le donne

Urbani condivide riflessioni di grande lucidità e umanità. E apre anche il cassetto dei ricordi, ancora ben ordinato e ricco. Gli aneddoti più ghiotti, dopo le colazioni con Gianni Agnelli, i due matrimoni, i consigli di Andreotti, sono quelli su Silvio Berlusconi, per il quale fu ministro nel 1994 e nel 2001. Di più: curò il programma istituzionale di forza Italia, contribuendo a far prendere forma al progetto politico del Cavaliere, diventandone poi vice coordinatore. «Era un presuntuoso in materia di pallone, pensava di essere un mago e invece è stato soprattutto fortunato», la stoccata che non ti aspetti dall’amico dell’ex proprietario del Milan. E poi, il rapporto con le donne. «Per Berlusconi le femmine erano l’elisir di gioventù», tratteggia Urbani, «in maniera molto borghese ha cercato di nascondere questa debolezza per non urtare sua mamma e sua sorella. Le idolatrava entrambe. Quando sono morte è venuto meno il freno inibitorio e e si è scatenato. Lo faceva con un infantilismo strepitoso». Poi l’aneddoto: «Berlusconi si faceva aiutare molto dai chimici per avere effetti sessuali. Ha avuto un amico, il sindaco di Catania Scapagnini, che gli preparava le pozioni per essere più potente, finalizzate alla forza sessuale».

Stupito da Meloni, bocciati Salvini e La Russa

Infine Urbani parla anche dell’attuale centrodestra, lui che ne è stato classe dirigente 20 anni fa. Meloni mi ha sorpreso positivamente, si è dimostrata più intelligente, scaltra e pragmatica di quanto mi aspettavo, le lodi prima delle critiche, «la destra italiana però ha un problema di classe dirigente, la tristissima vicenda di Sangiuliano dimostra che farlo ministro è stata una scelta demenziale. Salvini? Di una ingenuità, mediocrità e provvisorietà strepitose. E quello sciocco del presidente del Senato (Ignazio La Russa, ndr) dice che ha il busto di Mussolini. L’unica spiegazione è che non vuole perdere il contatto con il suo zoccolo duro». Conclude poi con amarezza: «Sono talmente mediocri gli altri che Forza Italia si è salvata».

Foto di copertina: ANSA/ GUIDO MONTANI | Giuliano Urbani a un evento di Exhibitaly il 7 dicembre 2012

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