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Germania, Merz eletto cancelliere al secondo turno: la rivincita dopo la bocciatura di stamattina

06 Maggio 2025 - 16:41 Ugo Milano
friedrich merz eletto
friedrich merz eletto
Il leader della Cdu ha ottenuto la fiducia del Bundestag con 325 voti favorevoli, 9 in più dei necessari per l'ufficialità. Ma la maggioranza, con solo il 52% dei seggi, sembra traballare dalla nascita

Friedrich Merz è il nuovo Cancelliere tedesco. Dopo una prima battuta d’arresto ai limiti dell’imbarazzante, il leader conservatore della Cdu ha ottenuto la fiducia del Bundestag con 325 voti favorevoli, nove in più rispetto ai 316 necessari. Una crisi politica lampo, dunque, quella che da stamattina sembrava aver paralizzato Berlino, dopo l’inaspettata battuta d’arresto e la fiducia mancata per qualche voto. Ora l’inizio dell’era Merz è ufficiale, sulle spalle di una coalizione fragilissima – almeno sulla carta – con il blocco conservatore e con i socialdemocratici della Spd. Calcolatrice in mano, la maggioranza avrà in mano il 52% dei seggi: uno dei vantaggi più risicati nel Bundestag dal 1945, anno della fine della Seconda Guerra Mondiale.

L’accordo tra parlamentari per «aggirare le lentezze procedurali»: il segreto dietro la riconferma

Prima la storica bocciatura, perché mai nessun Cancelliere in pectore prima di Merz era riuscito a non farsi confermare dal Bundestag pur dopo aver trovato un accordo di coalizione. Poi l’immediato dietrofront dei parlamentari. Stando a Politico, quattro fazioni – tra cui i Verdi e la Sinistra – si sarebbero accordati per «aggirare i normali ritardi procedurali, spingendo perché il Bundestag si riunisse nuovamente poche ore dopo il fallimento clamoroso». Senza aspettare, come inizialmente si supponeva, almeno 24 ore per il nuovo voto di fiducia. Dopo i 325 sì, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha nominato Merz ufficialmente il Cancelliere tedesco.

Le prime reazioni alla conferma, von der Leyen : «Merz amico comprovato». Zelensky: «Spero in una Germania più leader»

Un forte applauso – da parte della maggioranza – ha accolto l’elezione di Merz. Poi le strette di mano con molti parlamentari, primo tra tutti il Cancelliere uscente Olaf Scholz. «Con te, un amico comprovato e un esperto di Europa si trasferisce alla Cancelleria», ha festeggiato su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. «Non vedo l’ora di lavorare a stretto contatto con te!». Congratulazioni anche da molti leader del mondo, su tutti il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «Ci auguriamo sinceramente che la Germania diventi ancora più forte e che vedremo una maggiore leadership tedesca negli affari europei e transatlantici», si è augurato il leader di Kiev affidandosi sempre ai social media. «Questo è particolarmente importante, visto il futuro dell’Europa in gioco, e dipenderà dalla nostra unità». 

Il fallimento della prima votazione

Il leader della Cdu, da due mesi e mezzo in predicato di diventare il nuovo Cancelliere tedesco, è stato bocciato dal Bundestag alla prima occasione utile. O meglio, non ha ottenuto i voti necessari per poter formare un governo. 310 i sì arrivati alla sua nomina, 307 quelli contrari, 3 gli astenuti. Maggioranza sì dunque, ma non abbastanza solida, perché per approvare un nuovo Cancelliere la Costituzione tedesca richiede la maggioranza assoluta: 316 voti dunque sui 630 seggi del Bundestag. Per Merz non si tratta di una bocciatura definitiva: può riprovarci in una seconda e potenzialmente anche in una terza fase di votazioni. Ma la botta politica per il capo della Cdu è pesantissima, e potrebbe in ogni caso avere conseguenze sulla solidità del nuovo governo, che secondo gli accordi dovrebbe fondarsi su una nuova coalizione “atipica” tra Cdu/Csu (conservatori) e Spd (progressisti).

Le reazioni alla bocciatura

Subito dopo la non-approvazione di Merz la seduta del Bundestag è stata sciolta, e si è riunito l’ufficio di presidenza del Parlamento per capire il da farsi, stabilendo il calendario delle prossime sedute. La Cdu vorrebbe tentare la strada di un secondo voto oggi stesso, ma per farcela deve trovare l’accordo con altri partiti. Come ricorda il Guardian, infatti, per indire una nuova seduta serve un voto procedurale con una maggioranza più ampia, dunque Cdu e Spd devono poter contare anche sull’ok di almeno qualcuno dei partiti di prevista opposizione (i Verdi, ad esempio). I media tedeschi scommettono comunque su un voto entro la fine della settimana, forse domani. Formalmente, la Legge fondamentale della Germania (quanto di più simile alla Costituzione) indica che nel caso il candidato Cancelliere non ottenga la maggioranza assoluta nella prima fase di votazioni, se ne tenga una seconda entro 14 giorni. Non c’è limite al numero di votazioni possibili in questo “secondo round”, ma l’asticella – prescrive l’articolo 63.3 – resta quella della maggioranza assoluta (316 voti). Se neppure la seconda fase ha successo, il processo elettorale entra in una terza fase, in cui è sufficiente la maggioranza semplice per eleggere il nuovo Cancelliere. In questo caso però l’articolo 63.4 dice che il presidente della Repubblica non è tenuto a procedere con la nomina del Cancelliere, ma può anche decidere di sciogliere il Parlamento e riportare il Paese alle urne. Cdu e Spd assicurano che Merz resta il candidato della coalizione per la Cancelleria. Solo nel caso di una nuova, clamorosa bocciatura si aprirebbe la strada della ricerca di un nuovo candidato alla guida del Paese, con tutte le incognite del caso.

La Germania in crisi da 6 mesi

Comunque vada nei prossimi giorni, come detto, la botta per Merz e per la Germania è comunque forte. Primo, perché non era mai accaduto nella storia tedesca post-nazista: dal dopoguerra in poi tutti i candidati Cancellieri sono sempre stati approvati al primo colpo, ingrediente tra i principali della ricetta di stabilità politica di cui la Germania si è sempre fatta vanto. Esito paradossale per Merz, che il 23 febbraio scorso ha vinto le elezioni in modo netto (28,5% la sua Cdu/Csu, 20,8% l’Afd, 16,4% l’Spd, 11,6% i Verdi) e ha poi avuto oltre due mesi di tempo per preparare il terreno del suo arrivo al potere (cui ambisce da decenni, fin da quando era tra i competitor interni di Angela Merkel tra i cristiano-democratici). Niente da fare per ora invece, proprio nel giorno che segna una Germania in crisi politica da 6 mesi esatti (Olaf Scholz ruppe formalmente coi Liberali lo scorso 6 novembre, aprendo la strada a elezioni anticipate).

L’umiliazione internazionale di Merz

Proprio poiché la strada sembrava tutta in discesa Merz da settimane si muoveva già da Cancelliere de facto: rispondendo colpo su colpo alle batoste di Donald Trump all’ordine internazionale (dazi, Nato, Ucraina), annunciando già alcuni dei progetti simbolo del nuovo corso, a partire dal riarmo della Germania, e presentando perfino in anteprima la lista dei ministri. Era già pronto addirittura il calendario dei suoi primi impegni fuori dai confini: domani stesso era atteso a Parigi da Emmanuel Macron e poi a Varsavia. Giovedì avrebbe dovuto presenziare alle celebrazioni per gli 80 anni della fine della Seconda guerra mondiale, quindi venerdì (9 maggio, festa dell’Europa) si sarebbe recato a Bruxelles a incontrare i vertici di Ue e Nato. Aveva assicurato che con lui la Germania sarebbe tornata a guidare le danze in Europa, dopo gli anni timidi e fragili di Olaf Scholz. E invece ora non è neppure detto che alla fine della settimana sarà riuscito a farsi eleggere Cancelliere. L’Ue e i mercati osservano preoccupati, le opposizioni – a partire dall’Afd – sorridono e già sperano in una fase nuova.

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