Ultime notizie Chiara PoggiDonald TrumpEurovision Song ContestGazaPapa Leone XIV
ESTERIBombardamentiDiritti umaniDonald TrumpGazaIsraeleMedio OrienteONGPalestinaUSA

Gaza, almeno 114 vittime nei raid di Israele. Human Rights Watch: «È uno sterminio». E Trump rilancia il controllo Usa sulla Striscia

15 Maggio 2025 - 18:00 Alba Romano
gaza-vs-israele-trump
gaza-vs-israele-trump
Prese ancora di mira le aree di Jabalia a nord e di Khan Younis a sud. Il presidente Usa celebra i suoi «successi» ma i negoziati sono in stallo

È salito ad almeno 114 vittime secondo le autorità sanitarie di Gaza il bilancio dei raid condotti da Israele nella giornata di oggi, giovedì 15 maggio. 56 persone, comprese donne e bambini, sono rimaste uccise quando le loro case e tende sono state bombardate nella notte a Khan Younis, secondo quanto riferito dall’ospedale Nasser. Israele sostiene di avervi preso di mira miliziani di Hamas e della Jihad islamica. Altri raid dell’Idf avrebbero colpito in particolare a Jabalia, già presa di mira nei giorni scorsi. A Khan Younis martedì era stato colpito invece l’ospedale europeo, dove secondo Israele avrebbe trovato rifugio il capo di Hamas Muhammad Sinwar, il cui destino resta ignoto. A denunciare con forza le azioni di Israele oggi è Human Rights Watch. Secondo l’Ong il blocco totale degli aiuti imposto da Israele alla Striscia di Gaza, in vigore dal 2 marzo, non può più essere considerato una tattica militare, ma un vero e proprio «strumento di sterminio».

L’agenda Trump per Gaza e la replica di Hamas

«Gaza è un territorio di morte e distruzione, ma gli Stati Uniti interverranno per trasformarla in una zona di libertà». Lo ha ribadito il presidente americano Donald Trump nel terzo giorno del suo viaggio di Stato in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Citato dall’Agence France-Presse, Trump ha inoltre affermato che il 7 ottobre è stato «uno dei peggiori giorni nella storia del mondo, non solo in questa regione». «Stiamo affrontando Hamas, l’Iran e gli Houthi e credo che sia stato un grande successo», ha detto Trump, riferendosi ai recenti attacchi degli Stati Uniti contro il gruppo yemenita, ma pure ai negoziati poi intavolati sia con la milizia che con lo stesso regime di Teheran. Hamas ha risposto a muso duro al presidente Usa ribadendo che la Striscia «non è in vendita». «Gaza è parte integrante del territorio palestinese, non un bene immobile in vendita sul libero mercato. Restiamo fermamente impegnati per la nostra terra e la nostra causa nazionale, e siamo pronti a fare ogni sacrificio per preservare la nostra patria e garantire il futuro del nostro popolo», ha ha affermato in una nota Bassem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas.

Lo stallo sui negoziati

Da Doha nel frattempo arrivano notizie poco incoraggianti: sarebbero di nuovo in stallo i negoziati condotti dagli inviati Usa Steve Witkoff e Adam Boehler con il team israeliano e indirettamente con Hamas attraverso il Qatar. Il mandato di Benjamin Netanyahu è molto limitato e legato alla precedente bozza americana. Witkoff, hanno riferito i media locali, ha parlato più volte al telefono con il premier israeliano ma, pare, senza riuscire a ottenere un ampliamento delle indicazioni negoziali per procedere verso un accordo di tregua a Gaza e rilascio degli ostaggi.

leggi anche