Ultime notizie Chiara PoggiDonald TrumpIranMaturità
ESTERIBenjamin NetanyahuDiritti umaniEurovision Song ContestGazaIsraeleMedio OrienteMusicaPalestinaPedro SanchezRussiaSpagnaTvUcrainaVideoVladimir Putin

La Spagna chiede di buttar fuori Israele dall’Eurovision, Sánchez contro Netanyahu: «Viola il diritto internazionale come Putin» – Il video

19 Maggio 2025 - 15:45 Diego Messini
Sanchez Netanyahu
Sanchez Netanyahu
Il primo ministro spagnolo ancora all'attacco di Israele: giovedì l'aveva definito «Stato genocida», e ora si prepara ad agire in sede Onu su Gaza

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha chiesto oggi di escludere Israele dalle prossime edizioni dell’Eurovision, nell’ultima stoccata allo Stato ebraico nell’arco di pochi giorni. «L’impegno della Spagna per la legalità internazionale e i diritti umani dev’essere costante e coerente, anche a livello europeo», ha premesso Sánchez parlando a un convegno a Madrid, dove ha richiamato la necessità dell’impegno comune «perché cessi la guerra, che sia in Ucraina o a Gaza». Di qui il parallelo che il premier spagnolo ha tracciato tra le azioni militari del regime di Vladimir Putin e del governo guidato da Benjamin Netanyahu, e le relative conseguenze. «Credo che nessuno si sia messo le mani nei capelli quando tre anni fa iniziò l’invasione russa dell’Ucraina e si decise, né più ne meno, di escludere la Russia dalle competizioni internazionali, compresa l’Eurovision, come abbiamo visto questo finesettimana. Perciò non dovrebbe partecipare neppure Israele, perché quello che non possiamo permettere sono i doppi standard, tanto meno nella cultura», ha affondato il colpo Sánchez. Che all’indomani della conclusione della 69esima edizione dell’Eurovision Song Contest diventa così il primo capo di governo a far sua la richiesta avanzata sin dallo scorso anno da gruppi organizzati vicini alle istanze palestinesi così come da decine di artisti di diversi Paesi.

Dalla tv all’Onu, l’offensiva anti-Netanyahu della Spagna

Nell’edizione appena chiusasi a Basilea la cantante israeliana Yuval Raphael, sopravvissuta alla strage del 7 ottobre, si è classificata seconda con la sua New Day Will Rise, e il breakdown della classifica ha poi mostrato che era stata la più votata dal pubblico televisivo in Europa. La tv pubblica spagnola che ha mandato in onda le puntate dello show continentale aveva però già “anticipato” la mossa di oggi di Sánchez rompendo col regolamento ufficiale dell’Unione Europea di Radiodiffusione (Uer), che l’aveva esplicitamente ammonita a non evocare il conflitto in corso a Gaza. Per tutta risposta RTVE ha pubblicato sul proprio sito – in spagnolo e in inglese – un video di 16 secondi con una scritta bianca su sfondo nero. Nessun suono, solo parole: «Di fronte ai diritti umani, il silenzio non è un’opzione. Pace e giustizia per la Palestina». Nei giorni scorsi Sánchez ci era già andato giù durissimo con Israele, definendolo in Parlamento «Stato genocida». Poche ore dopo il ministero degli Esteri israeliano aveva reagito convocando l’ambasciatrice spagnola Ana Salomon per consultazioni. Sabato, poi, El Paìs ha riportato come il governo di Madrid si appresti anche ad agire in sede Onu contro Israele, avanzando la proposta di adire nuovamente sia la Corte internazionale di giustizia che la Corte penale internazionale per giudicare se Israele non stia violando il diritto internazionale, compreso quello umanitario, con le sue azioni a Gaza, ivi compreso il blocco degli aiuti umanitari che solo da questa mattina è stato parzialmente sciolto dopo due mesi e mezzo.

leggi anche