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«C’è una ragione per ogni cosa»: perché Ilaria Capezzuto ha ucciso Daniela Strazzullo

23 Maggio 2025 - 10:37 Cecilia Dardana
ilaria capezzuto daniela strazzullo napoli sparatoria
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La fine della relazione alla base della sparatoria di Volla, in provincia di Napoli. Si indaga anche sulla provenienza della pistola usata per il tentato omicidio-suicidio

«C’è una ragione per ogni cosa», lo pensava Daniela Strazzullo, la 31enne a cui la compagna, la 34enne Ilaria Capezzuto ha sparato un colpo alla tempia, prima di togliersi la vita. Daniela è morta oggi, 23 maggio, all’ospedale per la ferita riportata. La ragione della sparatoria, in questo caso, è una relazione probabilmente al capolinea tra due donne che per anni si sono amate e che, come avviene per tutte le coppie, hanno affrontato momenti bui e incomprensioni, per poi ritrovare sempre la luce. Ma non questa volta. Perché venerdì 22 maggio, a Volla, in provincia di Napoli, questa storia è finita nell’unico modo in cui non dovrebbe finire mai: con due morti all’Ospedale del Mare.

La vicenda

Daniela Strazzullo e Ilaria Capezzuto dovevano vedersi per chiarirsi e tentare di risollevare un rapporto ormai scricchiolante. Proprio loro, che negli anni si erano fatte forti grazie a un legame costruito contro ogni avversità, specialmente nonostante le critiche di chi non le capiva o addirittura le osteggiava. In famiglia, infatti, non tutti avevano accolto favorevolmente la loro relazione. Ma le giovani sono sempre andate dritte per la loro strada, incuranti di voci e pregiudizi. Fino al giorno in cui si sono rese conto di vivere una relazione che toglieva più di quanto desse. Così si sono sedute in macchina, una Renault Captur, per parlare. Daniela al posto del guidatore, Ilaria del passeggero.

La pistola con matricola abrasa

Avevano comprato dei cornetti, probabilmente per rendere più dolce un momento già di per sé doloroso. Ben presto però le loro posizioni si sono rivelate inconciliabili. Con tutta probabilità Daniela aveva dichiarato di voler interrompere quel rapporto. Ed è qui che la situazione è degenerata. Ilaria ha estratto una pistola con matricola abrasa che aveva portato con sé, ha puntato la canna alla tempia della compagna e ha sparato. Poi è scesa dalla macchina, lasciando la portiera aperta, ha fatto una ventina di passi e ha rivolto l’arma contro la sua di tempia. E ha sparato di nuovo. Ilaria è morta all’istante, Daniela, invece, combatte per la vita: nonostante il colpo sia stato sparato a distanza ravvicinata, non è stato fatale.

Chi sono le due donne

Una scena agghiacciante, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Torre del Greco e del Nucleo investigativo di Torre Annunziata, anche alla luce delle prime testimonianze raccolte. Che hanno raccontato di urla e litigi, prima dei due spari. Ma chi sono le due donne? Daniela Strazzullo è figlia di un personaggio ritenuto legato al crimine della Torretta. Alcuni mesi fa gestiva alcuni ombrelloni abusivi in zona Rotonda Diaz, tanto da finire al centro di provvedimenti amministrativi della capitaneria di porto. Ilaria Capezzuto, originaria del quartiere della periferia orientale di San Giovanni a Teduccio, aveva piccoli precedenti penali. Lascia una bimba, avuta con l’ex compagno.

Le indagini

Ora è probabile che l’inchiesta condotta dalle Procure di Nola e di Napoli, guidate da Marco Del Gaudio e Nicola Gratteri, miri a ricostruire la provenienza della pistola. Un’arma che Ilaria aveva portato con sé e che magari non pensava di usare veramente. Eppure. Arma di cui andrà stabilita la provenienza. Si scava negli ambienti del crimine della periferia orientale, alle porte di Napoli.

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