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Battaglia alla Camera sul dl sicurezza: l’opposizione punta sull’ostruzionismo, in cantiere nuove manifestazioni

27 Maggio 2025 - 18:45 Sofia Spagnoli
dl sicurezza manifestazione
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Giachetti, Iv: «La sintesi del vostro provvedimento: “Ti piace la minestrina? No? In galera!”»

Il decreto legge sulla sicurezza torna all’esame dell’Aula della Camera dei deputati. Mancano ormai pochissimi passaggi prima della sua approvazione definitiva (che sarà sancita dal nuovo passaggio al Senato). In Aula sono in corso le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo nella giornata di ieri, 26 maggio. L’esame del provvedimento, al centro di forti tensioni anche fuori dal Parlamento – solo ieri si è svolta una manifestazione a Roma con duri scontri tra dimostranti e agenti – proseguirà fino a mezzanotte, e faranno seguito ulteriori votazioni nei prossimi giorni. Da questa mattina le due piazze antistanti a Palazzo Chigi e Montecitorio sono state chiuse per evitare ulteriori manifestazioni. Poco prima di pranzo, un piccolo gruppo di persone ha iniziato a radunarsi, ma la presenza era limitata e la situazione è rimasta sotto controllo.

«La vuoi la minestrina?»

Uno dei primi deputati a prendere la parola è Roberto Giachetti, di Italia Viva, che attacca il governo per aver trasformato in decreto legge quello che era un disegno di legge. «Ma quale urgenza: non c’era alcuna urgenza, e la scelta di fare un decreto è stata dettata esclusivamente dalla volontà di fare quello che con un ddl non avreste potuto fare: le tagliole, le doppie tagliole». E ancora: «Per questo provvedimento avete un grande spot, quello del comico Bracardi che diceva: “La vuoi la minestrina? Ti piace la minestrina? No? In galera!”. La sintesi del vostro provvedimento è prendere la gente e buttarla in galera. E poi, quello che succede dopo, non ve ne frega nulla».

«Madri di Serie A e di serie B»

Il governo «non perde giorno a dirci quanto sia importante la figura della madre per il Paese, ma evidentemente ci sono madri di ‘Serie A’ e madri di ‘serie B’. Con il dl sicurezza, per l’esecutivo esistono figli che meritano di pagare le colpe delle madri, condannati a crescere in carcere con loro fin dalla più tenera età», dice Giulia Pastorella, deputata e vicepresidente di Azione, annunciando il voto contrario, in Aula. «Questo provvedimento – prosegue – rispecchia il marchio di fabbrica del governo Meloni, che risponde a un problema sociale con l’introduzione di un nuovo reato, senza risolvere minimamente le cause sociali alla base della questione, ma confondendo il diritto con il populismo penale».

L’iter parlamentare

Oggi, 27 maggio, dalle 18 alle 20 i deputati si esprimono sulla fiducia. Successivamente, seguiranno una serie di discussioni notturne sugli ordini del giorno, con il voto finale previsto per giovedì. Dopo l’approvazione alla Camera, il decreto dovrà passare al Senato per la seconda lettura, con scadenza fissata al 10 giugno. I numeri non preoccupano certo la maggioranza, ma la tensione è destinata ad accendersi ulteriormente: è infatti prevista un’altra manifestazione ancora più grande di quella che si è tenuta ieri, per questo sabato, 31 maggio, sempre a Roma.