Re della Costa Smeralda ed ex proprietario del PSG: chi è Tom Barrack, l’ambasciatore Usa in Turchia che Trump invia in Siria


Imprenditore immobiliare, ex proprietario del Paris Saint-Germain e, soprattutto, colui che fu il padrone della Costa Smeralda a cinque stelle. È Tom Barrack l’uomo scelto dal presidente americano Donald Trump per coprire il ruolo di inviato speciale in Siria. Dopo la cacciata di Bashar al Assad e la presa di Damasco, appena due settimane fa Trump aveva ricucito il legame con la Siria incontrando il nuovo leader al-Jolani (al secolo Ahmed al-Sharaa) a Riad, ospite del principe ereditario Mohammed bin Salman e con la partecipazione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Tutti nomi, e luoghi, che Barrack conosce alla perfezione. Negli ultimi mesi ha servito come ambasciatore a Istanbul per conto proprio del presidente americano, di cui è uno dei sostenitori della prima ora e di cui è stato consigliere della prima campagna presidenziale.
Le origini libanesi, gli studi legali e il primo incontro con Trump
Nato nel 1947 da una famiglia umile di origini cristiane libanesi, cresce in California dove arriva a laurearsi in legge a San Diego. Entra immediatamente sotto l’ala di Herbert Kalmbach, avvocato del presidente Richard Nixon, e viene inviato per conto dello studio legale in Arabia Saudita. Qui, Barrack stringe legami con la famiglia regnante saudita per poi fare ritorno stabilmente negli Stati Uniti nel 1982, quando viene nominato vice sottosegretario del dipartimento degli Interni durante l’amministrazione Reagan. Il primo contatto – professionale – con Donald Trump avviene nel 1985, quando Barrack vendette al tycoon un quinto dei grandi magazzini Alexander, poi finiti in bancarotta.
Lo sbarco in Sardegna e la conquista della Costa Smeralda (a suon di dollari)
Nel 1990 Barrack firma la sua definitiva esplosione nel mondo immobiliare. Dopo aver fondato la Colony Capital, investe circa 800 milioni di dollari per acquisire edifici di lusso tra Medio Oriente, Asia ed Europa. Dopo aver messo le mani sul Neverland Ranch di Michael Jackson, approda in Sardegna dove prende il controllo di quattro hotel a 5 stelle, della marina di Porto Cervo, di un golf club e di oltre 2mila ettari di terreni lungo la Costa Smeralda. Un investimento per una cifra complessiva di 290 milioni di euro che va ad inserirsi all’interno di un portafoglio dal valore di oltre 25 miliardi di dollari di immobili e alberghi.
La compravendita del Paris Saint-Germain e l’operazione di salvataggio Weinstein
Nella sua fase di massima ascesa, Barrack investe anche nel calcio. È il 2006 quando decide di rilevare il Paris Saint-Germain da Canal+ per la cifra – ridicola – di 31 milioni di euro. Dopo sei anni di gestione, e una ottima plusvalenza, rivende tutto alla “Qatar Investment Authority” per 100 milioni. Oggi il PSG vale circa 4,4 miliardi di euro. Negli scorsi anni si era vociferato dell’interesse di Barrack per la Roma. Sempre sulla direttiva con il Qatar avviene la vendita dei suoi resort in Costa Smeralda al socio qatariota Jassim bin Jabr al-Thani per un totale di 680 milioni di euro. Le quote degli alberghi passarono dal capitale americano a quello emiratino tramite il Lussemburgo, evadendo così il fisco italiano che ha aperto un procedimento a riguardo. Nel 2010, anno in cui ufficialmente Barrack stringe una proficua collaborazione con il Qatar, l’imprenditore aveva acquisito la società di produzione cinematografica “Weinstein Miramax” per 660 milioni di dollari, rivendendola al Qatar Media Group sei anni più tardi.