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Ricoverato il prof che ha minacciato la figlia di Meloni. La telefonata alla preside per annunciare il suicidio: «Non ho retto l’accanimento su di me»

02 Giugno 2025 - 19:04 Giulia Norvegno
Stefano Addeo incontro premier meloni minacce figlia
Stefano Addeo incontro premier meloni minacce figlia
Il docente di tedesco della provincia di Napoli è stato ricoverato in codice rosso a Nola. Le sue parole dall'ospedale e l'accusa di «essere stato crocifisso»

Ha provato a togliersi la vita Stefano Addeo, il professore di Marigliano che su Facebook aveva augurato la morte della figlia di Giorgia Meloni come quella di Martina Carbonaro ad Afragola. Nelle ore precedenti, Addeo aveva scritto una lettera alla premier, chiedendo di incontrarla per ribadire le sue scuse: «Voglio dirgliele guardandola negli occhi», aveva detto il docente. Il prossimo martedì, l’Ufficio scolastico regionale potrebbe già esprimersi con i primi provvedimenti disciplinari. L’insegnante di tedesco in una scuola della provincia di Napoli rischia fino al licenziamento.

Il ricovero in codice rosso: come sta Stefano Addeo

Il docente è stato portato in ospedale in codice rosso. Addeo sarebbe stato ricoverato nella struttura ospedaliera di Nola. Ma non sarebbe in pericolo di vita. Il 65enne avrebbe telefonato alla dirigente scolastica dell’istituto in cui insegna, prima di ingerire un’importante quantità di medicinali con alcolici. La preside ha subito chiamato i carabinieri che hanno raggiunto Addeo in casa sua assieme a un’ambulanza.

Le scuse di Addeo e il post con ChatGPT

Dopo l’esplosione del caso mediatico e l’avvio delle prime indagini interne al ministero dell’Istruzione, Addeo ha provato più voltre a scusarsi per il post sulla figlia di 7 anni della premier. Il docente aveva inizialmente parlato di un «gesto d’impeto», salvo poi scaricare parte della responsabilità all’intelligenza artificiale. Addeo ha sostenuto infatti che a suggerirgli il contenuto di quel post sia stata ChatGPT. L’AdnKronos ha però ritrovato altri post del docente in cui augurava la morte anche ai figli di altri ministri, tra cui i vicepremier Tajani e Salvini. Finché non ha deciso di scrivere alla premier, definendo la sua una «frase infelice» e sperando in un incontro chiarificatore.

Le prime parole dall’ospedale

Dice di non avere retto «all’accanimento mediatico» di cui è stato oggetto Addeo. «Non ho retto tutto l’accanimento mediatico che c’è stato nei miei confronti, spiega al telefono con l’Ansa dall’ospedale in cui è ricoverato. «Un’ora fa ho provato il suicidio con un mix di psicofarmaci. Ho commesso un errore, ma non dovevo essere crocifisso in questo modo, mi hanno linciato. Ho chiesto scusa, non ce l’ho fatta».

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