Valise Frumuzache smentito anche dall’autopsia, le bugie del killer delle escort e le 5 donne mai ritrovate: i quattro cellulari e l’ombra del complice


Già dall’autopsia di ieri 7 giugno sono emerse le prime bugie di Valise Frumuzache, il 32enne che ha confessato gli omicidi di Maria Denisa Adas e Ana Maria Andrei, entrambe prostitute che lavoravano tra Prato e Montecatini. L’esame del medico legale sul corpo dell’ultima vittima della guardia giurata è stato complicato dalle condizioni in cui si trovavano i resti della donna. Il corpo di Denisa era in avanzato stato di decomposizione. Chi l’ha uccisa le ha dato fuoco dopo averla decapitata. Proprio l’esame autoptico rivela altri dettagli raccapriccianti su come il killer le avrebbe tolto la vita.
Denisa decapitata con un’accetta
La 30enne è stata decapitata con un fendente netto, usando probabilmente un’accetta se non addirittura un machete. Niente a che vedere con il coltello da cucina, di cui aveva parlato Frumuzache. Agli inquirenti aveva detto di aver decapitato la donna nella stanza del residence, dove l’ha incontrata l’ultima volta e dove la donna lavorava. L’autopsia tende a escludere che quell’operazione sia stata fatta nel residence. Anche perché in quella stanza non c’era traccia di sangue. Nè elementi che fanno pensare a una pulizia successiva al delitto.
Il sospetto del complice
Quell’operazione con un’arma da taglio importante sarebbe stata fatta fuori dalla stanza del residence. L’autopsia non ha potuto chiarire se la donna sia stata strangolata o soffocata prima di essere decapitata. Una delle poche certezze è che Frumuzache abbia portato il suo corpo senza vita fuori dal residence all’interno di una valigia. Tutte operazioni che gli inquirenti non escludono possano aver avuto un complice. Qualcuno potrebbe aver aiutato la guardia giurata, tanto nell’omicidio, quanto nel trasporto del cadavere e successivo tentativo di nasconderlo sulla colline di Montecatini.
Cosa non torna nelle dichiarazioni di Frumuzache
Agli inquirenti, il 32enne avrebbe ribadito di non aver ucciso altre donne. L’uomo ha ammesso solo di aver tolto la vita alle due donne. Ma proprio l’ultima vittima scoperta, Ana Maria Andrei, è emersa solo dopo il ritrovamento della sua auto, riverniciata, nel box a casa di Frumuzache. Quando i carabinieri gli hanno chiesto che cosa ci facesse con l’auto di una donna scomparsa ad agosto dell’anno prima, la guardia giurata ha dovuto ammettere quel delitto.
Le cinque donne scomparse e i cellulari di Frumuzache
E perciò non è escluso che ci possano essere stati altri omicidi. Motivo per cui continuano le perquisizioni nella casa di Monsummano, da cui sono stati allontanati la moglie e i due figli piccoli di Frumuzache, portati in una casa protetta. È lì che gli investigatori continuano anche a scavare in giardino. E cercano collegamenti tra le denunce di almeno cinque donne scomparse in zona negli ultimi mesi e i quattro cellulari ritrovati nella casa di Frumuzache.