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Austria, sparatoria in una scuola a Graz: dieci morti e diversi feriti gravi. Il killer si è tolto la vita: «Si considerava vittima di bullismo» – I video

10 Giugno 2025 - 16:00 Cecilia Dardana
graz sparatoria austria killer
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La polizia parla di «feriti gravi a due cifre», alcuni colpiti alla testa. Il presunto attentatore, uno studente austriaco di 22 anni, è stato trovato morto in un bagno

Si sentiva vittima di bullismo: per questo uno studente ha aperto il fuoco in due aule di una scuola a Graz, in Austria, uccidendo almeno dieci persone – come confermato da sindaco della cittadina – e colpendone molte altre. Le forze dell’ordine parlano di «feriti gravi a due cifre», per la precisione almeno 28, e alcuni sarebbero stati colpiti alla testa. Tra le vittime, stando a quando riporta Kronen Zeitung, ci sarebbero sette studenti e un insegnanti dell’istituto Borg nella Dreierschützengasse, oltre che lo stesso assalitore. La polizia ha lanciato una vasta operazione che è cominciata intorno alle 10 di oggi, martedì 10 giugno, e a cui partecipa anche l’unità Eko-Cobra. Secondo il portavoce della polizia, Fritz Grundnig, il presunto autore del fatto si sarebbe poi tolto la vita in bagno, dopo aver compiuto il gesto.

La polizia: «L’attentatore era austriaco»

In una conferenza stampa con il cancelliere austriaco Christian Stocker, la polizia ha confermato che l’attentatore è Artur A., un ragazzo austriaco di 22 anni, ex studente della scuola. L’aggressore, hanno spiegato ancora le forze dell’ordine, era in possesso di due armi, una pistola e un fucile da caccia e ha agito da solo, probabilmente «per ragioni di bullismo». Il cancelliere Stocker ha annunciato tre giorni di lutto nazionale in tutto il Paese in seguito alla sparatoria di Graz. La bandiera dell’Austria sarà issata a mezz’asta e domani, alle 10 del mattino, in tutti gli uffici si osserverà un minuto di silenzio.

La dinamica della sparatoria

Sono stati uditi diversi spari all’interno della scuola ed è stato dato l’allarme. Ora nell’edificio è in corso l’intervento delle squadre speciali. Ad aprire il fuoco sarebbe stato uno studente del Borg che, secondo i media locali, si considerava una vittima di bullismo. All’interno dell’edificio ci sono ancora diversi docenti chiusi nelle classi insieme agli studenti e sui social circolano video dei drammatici momenti in cui l’edificio, con ancora giovani alunni e professori all’interno, veniva evacuato. Poco dopo mezzogiorno la polizia ha dichiarato la zona «sicura».

I soccorsi di emergenza e l’ombra della strage del 2015

Per prestare soccorso all’elevato numero di feriti, il comando operativo ha attivato il cosiddetto sistema Manv: tutti gli ospedali della regione sono stati allertati e hanno dovuto segnalare la propria capacità. Sul posto sono presenti medici degli ospedali regionali e universitari e due centri di assistenza sono stati allestiti nei pressi della scuola per le persone colpite. «Vivo dall’altra parte della strada, conosco alcuni bambini che frequentano questa scuola. Per me è uno shock enorme», ha raccontato uno studente 22enne ad alcune testate locali. «È una situazione da film». La tragedia avviene dieci giorni prima dell’anniversario della strage di Graz: il 20 giugno 2015 un uomo si lanciò a 100 chilometri all’ora contro la folla nel centro della città, uccidendo un ragazzo e una ragazza di 28 e 24 anni e un bambino di quattro.

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