Salvini e il divieto per le Euro 5 nei comuni con più di 30 mila abitanti: «Lo fermeremo»


Tra pace fiscale e taglio dell’Irpef Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, dice: «Il punto è che le due cose sono complementari: le rottamazioni portano nelle casse pubbliche le risorse che consentono di abbassare l’Irpef. Io spero che su questa operazione – che è liberale, di centrodestra e berlusconiana – nessuno dica di no. E dunque, conto che la coalizione sia compatta». In un’intervista al Corriere della Sera, il leader della Lega spiega il senso della riunione dei Patrioti: «Abbiamo constatato una crescita costante e tra pochi mesi contiamo che anche in Repubblica Ceca vinca il nostro alleato Andrej Babiaj. Con un imperativo sopra a tutti: fermare le follie dello sciagurato Green Deal, la dimostrazione del fallimento ideologico totale di un’Unione a trazione Greta Thunberg».
Il divieto d’uso delle auto Euro 5
Nel colloquio con Marco Cremonesi il leader del Carroccio aggiunge che il divieto di usare vetture Euro 5 nei comuni con più di trentamila abitanti dal prossimo primo ottobre «è fuori discussione. Non se ne parla. Sono milioni di mezzi in Italia. Dovremmo lasciarli tutti a piedi perché l’Unione comanda? Stiamo mettendoci mano nel decreto Infrastrutture, così non può passare». Infine, il vicepremier rigetta l’accusa delle province di sottrarre risorse alle manutenzioni stradali per dirottarle sul Ponte sullo Stretto. «Quella era un’operazione del Pd che si scontrava con un dato: non un euro è finito al Ponte. C’erano dubbi sulla capacità degli enti locali di spendere tutti gli stanziamenti. Loro ci hanno assicurato che non è così e quindi rimetteremo fondi sia per il 2025 che per il 2026, ma dovranno rispettare alla lettera una serie di adempimenti», spiega il ministro delle Infrastrutture.
Spendere, spendere, spendere
«La Lega vorrebbe aumentare i poteri delle Province, svuotate dalla maldestra riforma della sinistra. Ma devono spendere le dotazioni. Loro e non solo», aggiunge riferendosi al comune di Milano: «È quello che fa più multe in tutta Italia, ma che gli automobilisti milanesi siano i più indisciplinati mi pare surreale. E so per certo che Milano, ma non solo Milano, non reinveste in sicurezza stradale e manutenzioni tutto quello che dovrebbe. È una tassa occulta per i milanesi”. Poi sulle Olimpiadi Milano- Cortina: «Quando ho ereditato la situazione sui giornali si leggeva soltanto: ‘Non ce la faranno mai’. Io conto di aver recuperato i ritardi accumulati da altri e conto che arriveremo puntuali e in forma di fronte ai 3 miliardi di spettatori. A fronte di una spesa di 1,5 miliardi avremo un ritorno di 5. E me lo lasci ricordare: senza la Lega queste Olimpiadi non ci sarebbero mai state».