Dall’Iran centinaia di missili su Gerusalemme e Tel Aviv: «Oltre 40 feriti, due gravi». Usa e Francia impegnati nella difesa di Israele – I video
È guerra tra Israele e Iran. Alle 20 (ora italiana) Teheran ha dato il via a un contrattacco missilistico su vasta scala contro il territorio dello Stato ebraico. Secondo quanto riferito dalle Forze di Difesa israeliane (Idf), sarebbero oltre un centinaio i missili balistici lanciati dal regime degli Ayatollah, alcuni dei quali hanno bucato la proverbiale difesa aerea israeliana: esplosioni, incendi e feriti lievi si sono registrati a Tel Aviv e a Gerusalemme mentre risuonavano le sirene, con la popolazione chiusa nei rifugi. Ci sarebbero più di 40 persone ferite, due delle quali versano in condizioni critiche, ricoverati negli ospedali Beilinson, Ichilov e Sheba. Altre quattro – precisa Ynet – sono in condizioni di moderata gravità. Teheran ha poi rivendicato di aver abbattuto due jet israeliani e di aver «catturato una pilota donna», notizia smentita poi da Israele. Nel frattempo, il premier Netanyahu ha invitato gli iraniani a unirsi contro quello che ha definito un «regime malvagio e oppressivo», affermando che Israele è impegnato in «una delle più grandi operazioni militari della storia».
La seconda ondata di missili
Da Teheran sono state lanciate due ondate di attacchi, diretti soprattutto verso il nord di Israele. L’Idf ha parlato di «dozzine» di missili, visibili anche dal sud del Libano. «La nazione è con noi, con le forze armate e, se Dio vuole, la Repubblica Islamica sconfiggerà il regime sionista», ha esultato l’Ayatollah Ali Khamenei. Fonti israeliane segnalano ulteriori impatti nella zona centrale del Paese. Stando a quanto riporta Barak Ravid di Axios, anche le forze americane starebbero partecipando alla difesa di Israele. Mentre il presidente francese, Emmanuel Macron, ha fatto alzare in volo i suoi aerei per difendere Israele, riporta Le Figaro.
Idf: «Civili possono uscire dai bunker». Katz minaccia: «Teheran pagherà un prezzo molto alto»
L’esercito aveva invitato la popolazione a rifugiarsi immediatamente nei bunker o nelle aree protette. Dopo qualche ora, l’Idf ha comunicato ai cittadini la possibilità di lasciare i bunker, a patto di rimanere nelle vicinanze qualora una nuova allerta rossa dovesse presentarsi. L’attacco iraniano rappresenta un’escalation diretta nel confronto tra i due Paesi e potrebbe aprire un nuovo, drammatico capitolo nel conflitto regionale. Una escalation senza precedenti che potrebbe trovare terreno fertile già dallo scambio di minacce di cui sono state protagoniste nelle ultime ore Teheran e Tel Aviv. Fino al discorso del ministro della Difesa israeliano, Israel Katz: «L’Iran ha oltrepassato il limite, osando lanciare missili contro centri abitati civili in Israele. Garantiremo che il regime degli Ayatollah paghi un prezzo molto alto per le sue azioni criminali».
Lo Yemen osserva su un grande schermo l’attacco a Tel Aviv
La popolazione yemenita osserva in tempo reale, su un enorme schermo, l’attacco iraniano a Tel Aviv.
June 13, 2025
Starmer sente Trump: «Servono diplomazia e dialogo»
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha sentito il presidente americano Donald Trump, sullo sfondo dell’attacco d’Israele all’Iran seguito dal contrattacco di Teheran. Lo riporta Downig Street precisando che i due leader hanno evidenziato «l’importanza della diplomazia e del dialogo».
Meloni sente Netanyahu: «L’Iran non può avere armi nucleari»
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto una conversazione con Netanyahu. Nel corso del colloquio, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, Meloni ha condiviso la necessità di assicurare che l’Iran non possa in alcun caso dotarsi dell’arma nucleare, auspicando al contempo che gli sforzi condotti dagli Stati Uniti per giungere ad un accordo possano ancora avere successo. Meloni ha infine ancora una volta ribadito l’urgenza di garantire l’accesso dell’assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza. Anche Trump ha parlato con il premier israeliano: lo riferisce un funzionario della Casa Bianca ai media americani.
Aiea, sezione chiave dell’impianto di Natanz distrutta
L’attacco israeliano al sito nucleare di Natanz ha «distrutto» l’impianto pilota di arricchimento dell’uranio situato in superficie, una zona chiave dell’impianto. Lo ha detto il direttore generale dell’Aiea Rafael Grossi in Consiglio di Sicurezza Onu. L’Iran sta arricchendo l’uranio fino al 60% di purezza, prossimo al 90% circa del grado bellico, presso l’impianto pilota, ma produce quantità di quel materiale inferiori rispetto a Fordow. Grossi ha aggiunto che i danni all’impianto in superficie avevano causato «contaminazione chimica e radiologica», ma che la contaminazione poteva essere trattata con «misure appropriate».