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Immigrazione, Trump ferma le deportazioni per i lavoratori agricoli, degli alberghi e dei ristoranti

donald trump stop deportazioni
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Cambiano le linee guida del Dipartimento Sicurezza Interna. La decisione per la necessità di manodopera nell'agricoltura e nei servizi

L’amministrazione Trump ordina ai funzionari del dipartimento immigrazione di sospendere i raid nei settori agricolo, alberghiero e dei ristoranti. Lo scrive il New York Times citando un’email interna e tre funzionari a conoscenza delle linee guida. «A partire da oggi, si prega di sospendere tutte le indagini/operazioni di controllo sui luoghi di lavoro in agricoltura (inclusi acquacoltura e impianti di confezionamento della carne), ristoranti e hotel in attività», ha scritto Tatum King, un alto funzionario dell’Immigration and Customs Enforcement, nelle linee guida ai leader regionali del dipartimento, ha aggiunto il Times.

Le linee guida

Il Dipartimento per la Sicurezza Interna ha confermato il cambio di prospettiva nelle linee guida al Times: «Seguiremo le indicazioni del presidente. E continueremo a lavorare per allontanare dalle strade americane i peggiori criminali clandestini». La decisione arriva dopo che Trump ha dichiarato giovedì che avrebbe emesso a breve un ordine per affrontare gli effetti della sua stretta sull’immigrazione sui settori agricolo e alberghiero del paese, che dipendono fortemente dalla manodopera migrante. I gruppi dell’industria agricola statunitense chiedono da tempo a Trump di risparmiare il loro settore da deportazioni di massa, che potrebbero stravolgere una filiera alimentare dipendente dagli immigrati.

Le deportazioni

Intanto un reportage dell’Afp racconta come funzionano le deportazioni. Partendo da Oscar Gato Sanchez, 25 anni, arrestato mentre usciva da un tribunale federale a Houston. Il giudice ha respinto la sua richiesta di asilo e lui è stato mandato in un centro di detenzione a Conroe, circa 80 chilometri a nord di Houston. Secondo gli avvocati dei migranti, quelli che effettuano gli arresti sono solitamente agenti della Federal Immigration and Customs Enforcement (ICE). Di solito cercano di passare inosservati nei corridoi dei tribunali, senza mostrare alcun segno identificativo. Altri indossano i loro distintivi ma si coprono il volto. Nelle ultime settimane, hanno intensificato le loro operazioni nei tribunali, dove migliaia di migranti si recano per cercare di presentare le loro richieste di asilo.

L’ICE e i tribunali

Dal ritorno al potere di Trump a gennaio l’ICE è stata autorizzata a entrare in questi tribunali. Come quello di New York. L’Afp ha anche osservato arresti nei tribunali di New York. L’amministrazione Trump sta prendendo di mira in particolare gli immigrati senza status legale, senza procedimenti pendenti e che sono nel paese da meno di due anni per l’espulsione. César Espinosa, direttore esecutivo della Ong Fiel, che si occupa di migranti, afferma che la maggior parte di coloro che si rivolgono ai tribunali lo fa in buona fede: «Cercano di fare le cose secondo le regole». A Los Angeles, un’operazione dell’ICE contro i lavoratori senza documenti, che il 6 giugno aspettavano fuori da un negozio di ferramenta per essere assunti come giornalieri, è stata uno dei fattori scatenanti delle proteste e degli scontri che hanno scosso la megalopoli californiana.

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