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Studente escluso dalla gita per tre note disciplinari. Il Tar dà ragione agli insegnanti: «Decisione educativa, non punitiva»

23 Giugno 2025 - 17:24 Ygnazia Cigna
scuola lettere docenti
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Le motivazioni dei giudici alla famiglia: nessuna discriminazione, solo l'applicazione del regolamento scolastico

Una risata «scomposta» in classe, un comportamento irrispettoso contro una prof, il rifiuto di seguire le consegne: tre note scolastiche che, messe nero su bianco, sono costate a uno studente delle scuole superiori l’esclusione da un viaggio d’istruzione. Una decisione presa dall’intero consiglio di classe e poi finita in tribunale, dopo che i genitori hanno fatto ricorso al Tar della Campania, chiedendo anche un risarcimento danni. Ma i giudici hanno dato ragione alla scuola: tre note sono sufficienti, se lo prevede il regolamento e se sono educative. Il viaggio in questione era previsto dall’8 all’11 maggio 2023. Lo studente, minorenne, frequentava la scuola nell’anno scolastico 2023/2024. A fine marzo 2023, il consiglio di classe ha deciso di non includerlo tra i ragazzi che sarebbero andati in gita, a causa delle tre note disciplinari ricevute durante l’anno: una a settembre, una a dicembre e una a marzo.

Le tre note delle prof

Nella nota del 13 marzo 2023, al ragazzo veniva contestato di non aver accettato le consegne delle prof, in un’altra di aver riso «in maniera scomposta e fragorosa durante la lezione», disturbando la classe e mostrando «scarsissimo rispetto per la docente» e, in un’altra ancora, un generico «comportamento poco corretto». I genitori, sentito il figlio, hanno riferito che si era semplicemente alzato dal banco. Secondo i genitori, si trattava di comportamenti decisamente non gravi, che dimostravano al massimo un po’ di «vivacità», ma non certo una «pericolosità» che giustificava un’esclusione.

I genitori del ragazzo hanno poi sottolineato che il regolamento scolastico prevede l’esclusione solo in presenza di almeno tre note disciplinari gravi, legate a situazioni potenzialmente pericolose, e che comunque la decisione dovrebbe essere condivisa con la famiglia. In più, hanno denunciato di non essere mai stati informati formalmente dell’esclusione del figlio dalla gita, nonostante il regolamento stabilisca che le famiglie vengano sempre avvisate in tempo utile quando un provvedimento può comportare l’esclusione da viaggi o uscite scolastiche.

La decisione del Tar: «Tutto educativo»

Il Tar della Campania ha però respinto tutte le contestazioni. Secondo i giudici, la scuola ha agito nel pieno rispetto del proprio regolamento, che consente l’esclusione di uno studente dai viaggi di istruzione in presenza di tre note. Il fatto che non siano legate a episodi violenti o pericolosi è stato considerato del tutto irrilevante. I giudici hanno rifiutato anche il fatto che la decisione della scuola fosse sproporzionata. Ma soprattutto, ha ricordato il Tar, la scelta del consiglio di classe «non era punitiva, ma educativa» finalizzata a responsabilizzare lo studente e a tutelare la convivenza scolastica.

«I genitori sapevano dell’esclusione»

Sul fronte della comunicazione alla famiglia, i giudici hanno smentito la versione dei genitori: risulta infatti che il 5 maggio 2023 avevano inviato una mail pec alla preside, chiedendo spiegazioni sulla mancata partecipazione del figlio alla gita e citando esplicitamente le tre note. Dunque, erano a conoscenza sia dell’esclusione che delle sue motivazioni. Inoltre, le note erano regolarmente visibili sul registro elettronico, consultabile dai genitori. La sentenza mette in chiaro, infatti, che il rispetto delle regole scolastiche prevale, anche quando i provvedimenti appaiono severi agli occhi delle famiglie. E che la funzione educativa della scuola comprende anche decisioni impopolari, se coerenti con l’obiettivo di far crescere gli studenti nel rispetto delle norme e della convivenza civile. Per la famiglia resta l’amarezza di un’esperienza mancata. Ma per i giudici, la scuola ha fatto ciò che era nelle sue facoltà. Nessuna ingiustizia, nessuna discriminazione. Solo l’applicazione di un regolamento, con finalità educative.

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