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I bulloni mancanti, il tecnico in vacanza, i controlli carenti: così il Boeing dell’Alaska Airlines perse il portellone. «Un miracolo non sia morto nessuno»

portellone alaska airlines bulloni
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L'indagine dell'agenzia Usa per la sicurezza dei trasporti punta il dito sui «fallimenti sistemici» che portarono all'incidente in volo del 5 gennaio

Solamente un tecnico sui 24 autorizzati sapeva come effettuare la manutenzione sul portellone che si staccò durante il volo di un aereo della compagnia Alaska Airlines il 5 gennaio 2024. E quando la manutenzione venne effettuata quel tecnico era in vacanza. È quanto si apprende dall’audizione pubblica del National Transportation Safety Board (Ntsb), l’agenzia americana che si è occupata di indagare le cause che portarono al clamoroso incidente occorso sul Boeing 737 Max 9. Se dalle precedenti indagini era già emerso che dal portellone inutilizzato della fusoliera mancassero i quattro chiavistelli che avrebbero dovuto chiudere la porta, si apprende ora che sarebbe bastato anche un solo bullone per tenere la porta al sicuro. Nella sua relazione il Ntsb ha inoltre sottolineato che la formazione offerta dalla Boeing ai manutentori era «carente e non in linea con le necessità di sicurezza dell’aviazione civile».

Un «Fallimento sistemico»

Gli investigatori del Ntsb non sono stati in grado di stabilire quali siano stati i manutentori della Boeing che dimenticarono di installare i quattro bulloni sul portellone durante l’intervento effettuato nel settembre 2023, poichè la stessa compagnia non ha fornito alcuna documentazione a riguardo. Ma allo stesso tempo l’agenzia sottolinea che «un incidente come questo non accade per colpa di un singolo individuo, né di un gruppo di persone. Un incidente come questo può verificarsi solo quando vi sono molteplici fallimenti sistemici», ha detto Jennifer Homendy, presidente dell’Ntsb.

Le carenze della Faa

Con queste parole l’agenzia chiama in causa anche la Federal Aviation Administration, che è responsabile per la regolamentazione di ogni aspetto riguardante l’aviazione civile. «Le carenze in materia di sicurezza che hanno portato a questo incidente avrebbero dovuto essere evidenti sia a Boeing che alla Faa» ha affermato Homendy: «è un vero miracolo che nessuno sia morto o abbia riportato gravi lesioni fisiche». La Faa afferma di aver «cambiato radicalmente il modo in cui supervisiona Boeing dopo l’incidente del tappo porta dell’Alaska Airlines e continueremo questa supervisione rigorosa per assicurarci che Boeing risolva i suoi problemi sistemici di qualità nella produzione». Dopo l’incidente, infatti, oltre al fermo per due settimane di tutti i 737 Max 9 presenti nel mondo, la Faa ha imposto alla compagnia un limite di produzione di 38 aerei al mese, con un aumento del numero di ispettori presenti negli stabilimenti: «Anche se Boeing sta facendo progressi, non rimuoveremo il limite mensile di produzione del 737 finché non saremo certi che l’azienda possa garantire sicurezza e qualità aumentando la produzione di aerei», ha aggiunto l’Faa.

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