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Niente ingresso negli Usa per un turista norvegese: «Hanno trovato un meme su J.D. Vance nel mio telefono»

25 Giugno 2025 - 22:17 Alba Romano
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Le autorità americane negano la ricostruzione del 21enne: «Fermato perché ha ammesso di fare uso di droghe»

A un turista norvegese di 21 anni è stato negato l’ingresso negli Stati Uniti. Il motivo? Avrebbe salvato sul telefono un meme sul vicepresidente americano J.D. Vance. A raccontare la storia è lo stesso turista ventunenne, Mads Mikkelsen, che ha ripercorso l’accaduto parlando con il quotidiano norvegese Nordlys e denunciando di essere stato vittima di «molestie» e «abuso di potere». Gli agenti della Custom and Borders Protection, che si occupano della sicurezza delle frontiere, avrebbero bloccato il giovane norvegese all’aeroporto di Newark, dove si stava imbarcando per un volo diretto ad Austin, in Texas.

L’interrogatorio e la consegna dello smartphone

In un primo momento, Mikkelsen sarebbe stato interrogato su temi legati al terrorismo e al traffico di droga e poi trasferito in una cella di detenzione. «Mi hanno portato in una stanza con diverse guardie armate, ho dovuto consegnare scarpe, smartphone e zaino», ha raccontato il 21enne. A quel punto, gli agenti americani gli avrebbero intimato di consegnare lo smartphone, pena una multa di 5 mila dollari. E lì, sono iniziati i guai. Scorrendo tra le foto del telefono, gli agenti hanno trovato un meme su J.D. Vance e una foto del ragazzo con una pipa di legno in mano. Tanto è bastato per vedersi sbarrato l’ingresso nel Paese.

Il volo di ritorno per la Norvegia

«Entrambe le immagini sono state salvate automaticamente nella mia galleria da un’app di messaggistica», spiega Mikkelsen nell’intervista al giornale norvegese. «Ma davvero – aggiunge – non immaginavo che queste immagini innocenti potessero fermare il mio ingresso nel Paese». Le proteste del 21enne sono servite a poco. Le forze dell’ordine americane gli hanno fatto delle analisi del sangue – forse per trovare tracce di stupefacenti -, gli hanno preso le impronte digitali e lo hanno rispedito in Norvegia con il primo volo disponibile.

La spiegazioni delle autorità Usa

A smentire la versione del 21enne norvegese è la stessa Custom and Borders Protection, che su X dà la propria versione dei fatti. «Non gli è stato negato l’ingresso per alcun meme o ragione politica, ma perché ha ammesso di fare uso di droghe», si legge nel post social. L’Immigration and Nationality Act, la legge che regola l’ingresso negli Stati Uniti, prevede che possa essere considerato «inammissibile» chiunque «sia stato riconosciuto (in conformità con le norme prescritte dal Segretario alla Salute e ai Servizi Umani) come consumatore di droghe o tossicodipendente».

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