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Nike alle prese coi dazi sulle importazioni cinesi: «Ci costeranno un miliardo di dollari». E annuncia rincari dall’autunno

27 Giugno 2025 - 21:38 Cecilia Dardana
nike dazi usa
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Attualmente il 16% delle calzature dell’azienda proviene dalla Cina, ma questa quota è destinata a ridursi entro la fine del 2026

I dazi imposti dagli Stati Uniti alle importazioni cinesi si fanno sentire anche per Nike, che prevede un impatto negativo di circa 1 miliardo di dollari sull’anno fiscale in corso. Attualmente il 16% delle calzature dell’azienda proviene dalla Cina, ma questa quota è destinata a ridursi entro la fine del 2026, con l’obiettivo di riequilibrare la catena di fornitura. Per contrastare l’aumento dei costi, il gruppo con sede in Oregon ha annunciato che adotterà un aumento “mirato” dei prezzi sul mercato statunitense, previsto per l’autunno.

In calo le vendite globali

I risultati dell’esercizio 2024-25, chiuso a maggio, hanno mostrato una flessione del 10% nelle vendite globali, scese a 39,6 miliardi di dollari. Nel quarto trimestre Nike ha registrato un fatturato di 11,1 miliardi di dollari, superando le attese degli analisti ma segnando comunque il livello più basso dal terzo trimestre del 2022. L’amministratore delegato Elliott Hill, tornato alla guida dell’azienda nel 2024 dopo il pensionamento, ha definito i risultati «non all’altezza degli standard di Nike». Anche il direttore finanziario Matthew Friend ha sottolineato che i dazi rappresentano «un nuovo e rilevante ostacolo in termini di costi», annunciando un piano di riallocazione della produzione e una maggiore diversificazione dei fornitori.

Il titolo decolla in Borsa

Nonostante le difficoltà, la risposta della Borsa è stata sorprendentemente positiva. Contrariamente alle aspettative, il titolo Nike è salito del 15,3%, segnando il miglior risultato giornaliero sul mercato. Gli investitori hanno reagito con ottimismo dopo che l’azienda ha previsto un calo delle vendite più contenuto rispetto alle stime precedenti per il trimestre in corso. Tuttavia, il contesto resta complesso: negli ultimi 12 mesi le azioni hanno perso circa un terzo del loro valore. La sfida per Nike ora è duplice: contenere l’impatto delle tensioni commerciali con la Cina e ritrovare slancio in un mercato globale in trasformazione.

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