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Corea del Nord, le lacrime di Kim Jong-Un per i soldati: solo 5 bare per quasi 5mila morti in Russia. E altri 6mila uomini sono pronti a partire

30 Giugno 2025 - 14:35 Filippo di Chio
corea del nord kim jong un russia
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Fonti di intelligence parlano di oltre 4.700 soldati nordcoreani caduti nel Kursk, cifra neanche lontanamente stimata da Pyongyang. Le esequie, strumento di propaganda, coprono una nuova spedizione

Funerali solenni e celebrativi hanno accolto le bare dei soldati nordcoreani, che negli scorsi mesi il leader Kim Jong-Un ha inviato in aiuto alle truppe russe nella regione del Kursk per arginare la controffensiva ucraina. Dei 4.700 caduti, questa la stima fornita da fonti di intelligence, sono comparsi solo quattro o cinque feretri: una chiara mossa di propaganda per placare gli animi di un’opinione pubblica che vede sempre più giovani trascinati verso un fronte lontano migliaia di chilometri. Quella di Pyongyang è stata una cerimonia in pompa magna, con la partecipazione di una delegazione moscovita e con le telecamere che più volte si sono soffermate sulle espressioni commosse – o presunte tali – proprio di Kim Jong-Un.

La propaganda del Partito: pochi morti e un’operazione militare vittoriosa

Tra le notizie dal fronte e ciò che il Partito dei Lavoratori fa trapelare ci sono abissi di differenza. Quell’operazione di sostegno militare sul campo, che per la maggior parte degli analisti è risultata nella mattanza di migliaia di soldati nordcoreani, per Kim Jong-Un è la più sonora vittoria militare degli ultimi anni. A Pyongyang non si sente parlare, insomma, di quella «carne da macello» a cui i giovani inviati da Kim sarebbero stati ridotti sul fronte, costretti a fungere da «scudi umani» per proteggere la contro-avanzata russa. A dire il vero, le esequie ufficiali di quei cinque soldati mostrati all’intero Paese arrivano con un tempismo perfetto dato che nelle prossime settimane un nuovo contingente di 6mila uomini sarà spedito verso Mosca. Cinquemila dovranno aiutare nella costruzione di edifici strategici, mille dovranno eliminare le mine anti-uomo. Nella maniera più banale e brutale di tutte: camminandoci sopra.

La commozione di Kim Jong-Un e la firma del patto con Putin

Il destino dei suoi giovani non sembra essere in cima alla lista dei pensieri di Kim Jong-Un. Il leader ha però disposto di essere inquadrato più e più volte mentre, commosso e con una postura eretta e rispettosa, porgeva i suoi omaggi ai pochi soldati dei quali ha riconosciuto pubblicamente il decesso. Durante la celebrazione è stato anche proiettato un video in cui il leader del Paese asiatico copre uno dei feretri con una bandiera nordcoreana inginocchiandosi e versando lacrime. A incorniciare tutto musica malinconica sparata a tutto volume oltre che – unico bagliore della cruda realtà sul fronte russo – i video inediti della firma dei «piani operativi di liberazione» dell’oblast di Kursk. Perché, a un anno dall’ufficialità del patto tra Russia e Corea del Nord, era anche tempo di celebrare il presunto successo geopolitico e militare di Kim Jong-Un.

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