Handyman’s Invoice, la leggenda del tuttofare pagato 10mila dollari da Henry Ford «per girare una vite»


Diverse leggende consolidatesi prima ancora dell’era di Internet continuano a circolare in Rete, trovando nuova linfa. Ci avete segnalato per esempio diverse condivisioni Facebook (qui, qui e qui) relative a una fattura da 10mila dollari che l’ingegnere elettrotecnico prussiano Charles Proteus Steinmetz avrebbe presentato da Henry Ford «per girare una vite». La narrazione corrisponde a una leggenda nota anche come Handyman’s Invoice (fattura del tuttofare), che nel Web è divenuta un vero e proprio meme in grado di adattarsi a diversi personaggi. Vediamo di cosa si tratta.
Per chi ha fretta:
- Diverse condivisioni riportano una attribuzione all’ingegner Steinmetz della narrazione nota come «fattura del tuttofare».
- Si tratta di un aneddoto che circola fin dal 1908, che si è evoluta in diverse varianti.
- Non esistono fonti storiche a supporto dell’episodio attribuito a Steinmetz.
Analisi
Le condivisioni riportano tutte la stessa versione della fattura del tuttofare, con annesse introduzioni o conclusioni volte a spiegarne la morale, ovvero il rispetto per il valore della conoscenza:
Probabilmente avete sentito la vecchia storia dell’ingegnere che chiese 10.000 dollari per riparare una macchina:
1 dollaro per far girare la vite e 9.999 dollari per sapere quale vite far girare.
Beh… non era solo una favola.
L’ingegnere esisteva davvero. Il suo nome era Charles Proteus Steinmetz (1865-1923) ed era un genio dell’ingegneria elettrica.
Un giorno, Henry Ford si trovò ad affrontare un grave problema nel suo enorme stabilimento di River Rouge.
Un gigantesco generatore si era fermato e nessuno dei migliori ingegneri di Ford riusciva a capirne il motivo.
Così Ford chiamò Steinmetz.
Al suo arrivo, Steinmetz chiese tre cose:
un quaderno, una penna e un letto pieghevole.
Trascorse due giorni e due notti nello stabilimento, ascoltando l’auto, facendo calcoli, osservando attentamente con gli occhi pieni di pensieri.
Alla fine, chiese una scala, un metro a nastro e un pezzo di gesso.
Salì in cima al generatore, misurò un punto specifico e segnò una “X” con il gesso.
Poi disse agli ingegneri:
“Rimuovete questo pannello, srotolate la bobina da questo punto esatto e rimuovete 16 punte di filo”.
Seguirono le sue istruzioni e magicamente il generatore tornò in funzione.
Pochi giorni dopo, Ford ricevette una fattura:
10.000 dollari
Sorpreso dall’importo, Ford chiese una fattura dettagliata.
Ciotola di riso Steinmetz:
• Cartello con gesso: 1 $
• Sapere dove metterla: 9.999 $
Ford pagò la fattura: nessuna obiezione, nessuna domanda .
Charles Steinmetz era alto solo 1,20 m, con la schiena curva e un’andatura zoppicante, un corpo deforme ma una mente imponente, superiore a quella dei giganti. Era un caro amico di Einstein, Tesla ed Edison, e un vero pioniere dell’elettricità moderna.

In una delle fabbriche della Ford, un gigantesco generatore smise di funzionare. Gli ingegneri tentarono di ripararlo, ma dopo ore di prove, nessuno riusciva a trovare il problema. Disperato, Henry Ford chiamò un uomo che, sebbene di bassa statura, era un gigante dell’ingegneria: Charles Proteus Steinmetz.
Quando Steinmetz arrivò nello stabilimento, chiese un quaderno, una penna e una branda per riposare vicino alla macchina. Passò due giorni interi osservando e ascoltando il generatore, facendo calcoli e annotazioni. All’improvviso, chiese una scala e un pezzo di gesso. Salì con difficoltà, segnò un punto sulla superficie della macchina e scese con calma.
—Togliete il coperchio e rimuovete 16 spire di filo, esattamente dal punto che ho segnato —indicò agli ingegneri.
Scettici ma senza alternative, gli operai fecero esattamente quanto detto. Non appena terminarono… il generatore tornò in funzione come se non si fosse mai guastato.
Qualche giorno dopo, Henry Ford ricevette la fattura di Steinmetz: 10.000 dollari. Sorprendido, il magnate chiese di dettagliare i costi.
L’ingegnere gli inviò una nuova fattura con due semplici righe:
Fare un segno con il gesso sul generatore: 1 dollaro
Sapere dove fare il segno: 9.999 dollari
Ford la pagò senza protestare.
Storia completamente vera.
Questo è un promemoria: la conoscenza e l’esperienza non si misurano dal tempo che serve per fare qualcosa, ma dagli anni di apprendimento che permettono di farlo in pochi minuti.

Dedicato a tutte quelle persone che NON riconoscono il valore della conoscenza sminuendo l’informazione ricevuta paragonando al tempo dedicato.
Tratta da una storia vera.
Un enorme generatore si guastò e nessuno degli ingegneri Ford riuscì a ripararlo.
Ford si rivolse a Steinmetz, un ingegnere elettrico della General Electric, per chiedere aiuto.
Steinmetz arrivò, chiese solo un quaderno, una matita e un lettino, e trascorse due giorni ad ascoltare la macchina e a fare calcoli.
Dopo due giorni, segnò un punto sul generatore con il gesso, ordinò agli ingegneri di rimuovere un pannello e 16 spire di filo, e il generatore tornò a funzionare.
Ford ricevette una fattura da Steinmetz di 10.000 dollari e chiese a Steinmetz una fattura dettagliata.
Steinmetz rispose:
– il segno con il gesso 1 dollaro
– la conoscenza del punto in cui tracciarlo 9.999 dollari.
Ford pagò la fattura.
Questa storia mette in luce il valore della competenza.
È una testimonianza del fatto che a volte il lavoro più prezioso è la conoscenza e l’intuizione nascoste che portano a una soluzione, piuttosto che lo sforzo visibile.
La storia viene spesso condivisa per illustrare l’importanza di valorizzare la conoscenza e la competenza, anche quando sembra una soluzione semplice.

La fattura del tuttofare
Secondo quanto riporta Quote Investigator (se non vedete la pagina provate qui), la fattura del tuttofare compare per la prima volta nel 1908 sul periodico inglese The Journal of the Society of Estate Clerks of Works. Non è ancora la versione in oggetto. Ne riportiamo giusto la parte finale:
E col passare del tempo, il proprietario della fabbrica ricevette una fattura: “Alla macchina riparatrice, 10 sterline e 10 scellini”. E il proprietario dello stabilimento, essendo, come tutti i proprietari, un uomo povero, gli inviò un biglietto cortese, in cui gli chiedeva se ritenesse che battere una macchina con un martello valesse dieci ghinee. E poi ricevette un’altra fattura: ” Alla macchina per battere con il martello, 10 scellini; a sapere dove battere, 10 sterline; totale, 10 sterline e 10 scellini”.
E l’uomo fu reintegrato nella sua posizione, e ne fu così grato che diventò astemio e visse una vecchiaia virtuosa e gloriosa. E la morale è che un po’ di conoscenza vale molta fatica.
Effettivamente questa narrazione ha subito fin dalle origini diverse modifiche, evolvendo diverse varianti. La prima che abbiamo appena citato è quella del The old engineer and the hammer (il vecchio ingegnere e il martello). I diversi titoli con cui sono conosciute le varianti del meme sono i seguenti:
- Il vecchio ingegnere e il martello;
- La storia del riparatore navale;
- La parabola del meccanico navale;
- Sapere dove battere.
- La fattura del tuttofare.
Del caso si occupò già nel 2001 la collega Barbara Mikkelson per Snopes. L’adattamento di questo meme alla figura di Steinmetz raggiunge una certa autorevolezza quando la cita Gilbert King in un articolo del 2011 per il Smithsonian Magazine. La pagina Wikipedia inglese dedicata a Steinmetz cita l’aneddoto usando come fonte il lavoro di King.
Nella pagina 27 dedicata alle lettere all’editore della rivista Life del 14 marzo 1965, leggiamo una prima attribuzione a Steinmetz della leggenda/meme. Ma a parte questo genere di aneddoti non esistono documentazioni a supporto.
Conclusioni
Come ha spiegato molto efficacemente Mikkelson nella sua analisi, la leggenda della fattura del tuttofare «può probabilmente essere vista meglio come un’omelia che dimostra ampiamente la differenza tra il valore di un’azione e quello della conoscenza che vi sta dietro». È un aneddoto che rappresenta un fatto verosimile, che potrebbe essere capitato realmente migliaia di volte nei contesti in cui chi deve pagare un conto non comprende il valore del servizio, che può essere più intellettuale che manuale, e non per questo vale meno. Tuttavia non esiste una conferma nelle fonti dell’epoca che confermino un collegamento con l’ingegner Steinmetz.
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