La sindaca di Bardonecchia e l’ultimatum al Governo dopo l’esondazione del rio Frejius: «Senza fondi non invieremo Imu a Roma»


«La messa in sicurezza di Bardonecchia non può attendere. O arriveranno presto i soldi necessari o tratterremo l’Imu inviata a Roma. In cinque anni avremo la cifra necessaria per fare tutti i lavori». Così, a 72 ore dall’esondazione che ha colpito la cittadina sulle montagne torinesi, la sindaca Chiara Rossetti, lancia una sorta di ultimatum al Governo. «Il nostro è un territorio fragile – dice la sindaca -. Ne siamo perfettamente consapevoli e non possiamo accontentarci di stanziamenti a singhiozzo. Conosciamo i lavori che devono essere fatti ed anche le risorse necessarie», continua, ricordando che per l’esondazione di due anni fa Bardonecchia aveva ricevuto 5 milioni di euro mentre, sottolinea, «ne servono sei volte tanto».
La provocazione al Governo sull’Imu
La sindaca di Bardonecchia poi lancia una provocazione al Governo, dicendo che quesi soldi «si potrebbero avere trattenendo l’importo dell’Imu, pari a 6 milioni, che ogni anno il nostro Comune manda a Roma. Sapremmo perfettamente come spenderli e in 5 anni potremmo garantire la messa in sicurezza del paese». Per la sindaca «è l’ora della concretezza, dobbiamo dare risposte ai nostri cittadini, non possiamo aspettare e non possiamo accettare sterili polemiche di chi ricerca le “colpe” di Bardonecchia nell’edilizia degli anni passati», osserva a proposito delle dichiarazioni di ieri del ministro Nello Musumeci. E conclude affermando che «quello che è successo già due volte negli ultimi due anni, anche se con modalità molto diverse, potrebbe ancora verificarsi, bisogna agire e in fretta».