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Esplosione al distributore di Gpl a Roma, almeno 36 feriti: due rischiano la vita. Le ipotesi dietro i boati, l’allarme ambientale: «Chiudete le finestre»

04 Luglio 2025 - 14:55 Alba Romano
esplosione roma distributore
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Salgono a 36 i feriti, due avrebbero ustioni in buona parte del corpo. Per i vigili del fuoco si è trattato di un malfunzionamento dell'impianto del gas. L'allarme per i cittadini: «Problemi di salute se Gpl viene inalato»

Sono sei le persone rimaste ferite gravemente ferite dalla violentissima esplosione partita da una pompa di benzina e Gpl a Roma, in via dei Gordiani 32 al Prenestino. Due di queste sarebbero in fin di vita con ustioni sul 55% e sul 25% del corpo e con un barotrauma dovuto allo spostamento d’aria causato dall’esplosione. Entrambe si trovano al policlinico Casilino i prognosi riservata. Dopo diverse ore in cui il bilancio dell’incidente sembrava essersi stabilizzato, la conta dei feriti si aggrava ulteriormente. Secondo le informazioni fornite dalle Asl e dall’Ares 118, sarebbero 36 i feriti trasferiti in nove diverse strutture della capitale per ustioni, intossicazioni e traumi di vario genere. Molti sarebbero arrivati in pronto soccorso in modo autonomo. Dopo la deflagrazione, i residenti della zona è stato un fuggi-fuggi e si contano danni anche nelle abitazioni vicine al distributore. L’incidente, ha detto il questore della Capitale Roberto Massucci, sarebbe stato causato da un «incidente nella fase di scarico del Gpl».

I rischi per la salute: «Gpl causa nausea, disturbi neurologici e asfissia»

Non solo feriti dai frammenti di vetro o dalle fiamme improvvisamente esplose dal distributore. Lo stesso Gpl, essendo una miscela di propano e butano, costituisce un pericolo per la salute se inalato in alte concentrazioni. Come rende noto la Società italiana di medicina ambientale (Sima), può provocare nausea, vertigini, disturbi neurologici, perdita di coscienza fino all’asfissia. Rischi resi ancor più pericolosi dal fatto che il gas è ovviamente incolore e può accumularsi in cortili e locali interrati, potenzialmente micce per nuove esplosioni. Se poi c’è stato un contatto diretto con il liquido, il rischio è di ustioni da freddo e gravi lesioni cutanee. L’esplosione, poi, ha disperso in aria fumi e particolati fini che possono «irritare le vie respiratorie, peggiorare condizioni preesistenti come asma e bronchiti e aumentare il rischio cardiovascolare acuto e cronico». In caso di irritazione oculare, tosse persistente, cefalea, stanchezza anomala o difficoltà respiratorie, è bene rivolgersi al medico o al centro antiveleni.

Cosa ha causato l’esplosione: la manovra errata e l’incendio dilagante

Dopo le prime ore di caos e soccorsi, i vigili del fuoco che stanno operano ancora sul luogo iniziano ad avere sufficienti elementi per ricostruire quanto accaduto. Stando a quanto si sa ora, sarebbe partito tutto da un’autocisterna che aveva appena terminato le operazioni di scarico del Gpl nella pompa di benzina. Il mezzo pesante, durante una manovra, avrebbe urtato un tubo utilizzato per lo scarico, causando una prima fuga di gas e poi alla prima forte esplosione intorno alle 8. A quel punto sono intervenute forze dell’ordine e pompieri per tentare di spegnere l’incendio scaturito, ma a loro volta sono state investite da una seconda deflagrazione, ancora più forte della prima. Probabilmente – queste le prime ipotesi – causata dall’estendersi delle fiamme dalla pompa di benzina alle aree circostanti, in particolare a un deposito di materiali ferrosi e al parcheggio del 118 San Paolo della Croce. Qui sarebbero esplose diverse bombole d’ossigeno, sventrando un’ambulanza.

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Lo scheletro carbonizzato del distributore di benzina e dei locali adiacenti durante le operazioni dei vigili del fuoco (Foto: Ansa)

La ricostruzione del questore: «Sono stati chiamati per un incendio, poi l’esplosione»

A ricostruire la dinamica è il questore di Roma, Roberto Massucci: «I vigili del fuoco erano stati avvertiti per questo incidente per creare l’area di sicurezza ed evitare che arrivassero delle delle persone. Poi c’è stata l’esplosione principale», ha detto. «Ovviamente abbiamo dovuto allargare il dispositivo di sicurezza per mettere innanzitutto in sicurezza le persone, poi verificheremo anche i luoghi. Nessun ferito è in pericolo di vita, ci sono delle ustioni un po’ per tutti. Mi risultano anche 16 civili, tra cui il gestore del distributore». Secondo le informazioni diramate dai vigili del fuoco, la deflagrazione sarebbe avvenuta a seguito di un «blif da Gpl», un guasto all’impianto che ha causato un’esplosione equiparabile a una bomba.

I primi trasferimenti in ospedale: chi è rimasto ferito

Al momento almeno cinque persone sono state trasportati già in ospedale – tre all’Umberto I e due al San Giovanni, nessuno in pericolo di vita – per curare lievi ustioni e lacerazioni causate dallo scoppio di vetri. Coinvolti anche alcuni automobilisti che si trovavano in fila nei pressi del distributore, uno di loro sarebbe stato estratto vivo dall’auto in fiamme e trasferito in gravi condizioni al policlinico Casilino. Nei pressi anche un centro estivo, da cui i bambini erano stati evacuati pochi minuti prima della tragedia: «Un’ora più tardi e sarebbe stata una strage», ha commentato il presidente della polisportiva.

L’esplosione quando i pompieri erano al lavoro

L’esplosione sarebbe avvenuta poco dopo le 8 di mattina in un distributore di benzina in via dei Gordiani 32, al Prenestino. La deflagrazione sarebbe stata causata dal distacco di una pompa di una cisterna che alimentava l’impianto di distribuzione. I pompieri erano già sul luogo: erano stati chiamati per una forte puzza di gas, dopo che un camion aveva urtato una conduttura. Non è ancora chiaro però se i due eventi siano connessi. I pompieri sono ancora impegnati per mettere in sicurezza l’area e accertare le cause dello scoppio. La procura di Roma ha già annunciato che aprirà un fascicolo di indagine, in attesa delle prime informative dei pompieri e delle forze dell’ordine.

Il video dell’esplosione, da Facebook

Feriti anche i residenti: «Vetri volavano ovunque, sembrava un attentato»

Le autorità sanitarie hanno allestito due posti medici avanzati per eventuale assistenza al personale coinvolto nelle operazioni di spegnimento e ad eventuali altri feriti. Stando a quanto raccontano i residenti della zona, sarebbero rimasti feriti anche alcuni inquilini degli appartamenti lì intorno. «Mia madre ha un taglio sulla gamba, i vetri delle finestre si sono frantumati», ha raccontato ad Ansa Claudia. Molti dicono di essere fuggiti da casa in ciabatte: «Sembrava un attentato». Sarebbero rimaste coinvolte anche alcune auto che circolavano in strada. Un uomo sarebbe stato estratto vivo dal suo veicolo in fiamme e condotto in gravi condizioni al policlinico Casilino dai carabinieri giunti sul luogo.

Il boato sentito in tutta Roma

Dopo che si è levata una grossa colonna di fumo, visibile in tutto il quartiere e in alcuni quartieri limitrofi si è udito un forte boato con breve innalzamento di una grande fiammata alta diversi metri e anch’essa notata da altre vie poco distanti dal punto dell’esplosione. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco. Ci sono anche i sanitari del 118 e la polizia. L’esplosione ha fatto tremare i palazzi e i vetri delle finestre in gran parte di Roma. Pochi istanti dopo, tra Centocelle e Prenestina, una colonna di fumo altissima si è alzata nel cielo, visibile da gran parte della città. La metro C alla fermata Teano è stata chiusa per disposizione delle forze dell’ordine.

«Mi sono svegliato di soprassalto, ho sentito un’esplosione fortissima, sembrava una bomba», dice all’Adnkronos un testimone che abita in zona Prenestino. «Hanno tremato tutti i vetri, ho pensato al terremoto», riferisce un altro testimone che abita a Centocelle.

I feriti dell’esplosione della pompa di benzina a Roma

Almeno un vigile del fuoco e alcuni operatori del 118 sono rimasti feriti nell’esplosione. Secondo le prime informazioni, i pompieri erano stati chiamati per un camion che aveva urtato una conduttura e, quando sono arrivati, c’è stata l’esplosione, che ha investito anche i sanitari che erano già presenti sul posto. Sarebbero rimasti feriti anche alcuni passanti. Alcuni palazzi vicini sarebbero rimasti lesionati dall’onda d’urto.

Il centro estivo evacuato: «Stanno tutti bene, un’ora più tardi e sarebbe stata una strage»

Investito da una pioggia di vetri e altri detriti anche un centro estivo, a pochi passi dal distributore di benzina e Gpl. «Ai primi sentori di fumo intorno alle 7.30 abbiamo fatto evacuare i bambini, erano presenti in 8. Sono arrivati i genitori, i ragazzi stanno tutti bene», ha raccontato il presidente della polisportiva Villa De Sanctis, Fabio Balzani. «Se fosse successo un’ora più tardi sarebbe stata una strage: ci sarebbero stati i 60 bambini del centro estivo, noi responsabili, e 120 prenotati in piscina». Parlando del centro ha poi detto: «È danneggiato, sembra un campo di battaglia».

Meloni sente Gualtieri, il Papa: «Prego per voi»

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, segue le conseguenze dell’esplosione di un distributore di benzina, avvenuta a Roma nel quartiere Prenestino e avvertita anche in altre zone della città. Meloni ha sentito il sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, e si tiene in stretto contatto con il sottosegretario Alfredo Mantovano, costantemente informato dalle autorità competenti, con particolare attenzione alla salute delle persone coinvolte. «Prego per le persone coinvolte nell’esplosione di un distributore di benzina», ha scritto sul social X papa Leone XIV. «Continuo a seguire con apprensione gli sviluppi di questo tragico incidente».

Video di Stefania Carboni per Open. Foto copertina da: Umberto Frasacco/Facebook

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