«Pillola abortiva? Le donne buttano il feto nel bagno e tirano lo sciacquone»


«C’è una banalizzazione della pillola abortiva Ru486. Oggi l’Emilia-Romagna consente l’aborto a domicilio, quindi la seconda dose la donna la può prendere a casa. Mi chiedo chi ha parlato di violenza e prevaricazione contro un diritto della donna, se si rendono conto della violenza che si fa a una donna quando si consente di abortire da sola nel bagno di casa, espellendo il feto e tirando lo sciacquone». Con queste parole, pronunciate durante un dibattito in Assemblea legislativa regionale sull’interruzione volontaria di gravidanza, il consigliere di Fratelli d’Italia Priamo Bocchi ha scatenato l’ennesima bufera politica. La dichiarazione, infatti, ha sollevato una serie di reazioni indignate.
Scoppia la polemica: «È inaccettabile»
Durissima la replica del dem Francesco Critelli: «È inaccettabile. A tutto c’è un limite, e la pazienza si esaurisce. Non perché non ci sia la libertà di dire quello che si pensa, ma perché alcuni temi che toccano la carne viva e la sofferenza di decine di migliaia di donne meritano di essere trattati con rispetto e non si può pensare di discutere politicamente in questa maniera così barbara e così violenta». Sulla stessa linea anche Simona Larghetti, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra: «Abbiamo sentito che la pillola del giorno dopo è tirare lo sciacquone col feto dentro, una serie di bestialità offensive». Il consigliere FdI non è nuovo a uscite controverse. Lo scorso febbraio, durante una seduta dedicata alla violenza sulle donne, aveva dichiarato: «L’uomo è violento perché ha perso virilità. Si è devirilizzato, è troppo dipendente nella relazione dalla donna e laddove la donna lo respinge o lo allontana, va in tilt». Anche in quel caso, la dichiarazione aveva generato un’ondata di sdegno.