La madre di Giulia Capraro e lo striscione ritirato all’udienza del Papa: «Santo padre mi aiuti a fare giustizia per mia figlia»


Una madre disperata e pronta a tutto per ottenere giustizia per Giulia, la figlia 17enne morta in un incidente stradale nel giugno 2023. Distrutta dal silenzio delle istituzioni, Antonella Zevini si è rivolta al Papa per essere ricevuta in udienza e chiedere di fare «da ponte tra la giustizia divina e quella terrena che non riesco a ottenere». Giulia Capraro stava andando alla festa di fine anno del liceo la sera del 13 giugno, quando l’auto su cui viaggiava come passeggera ha perso il controllo ed è stata travolta da un’altra vettura proveniente dal senso opposto. In un’intervista rilasciata a Repubblica, la madre della diciassettenne ha raccontato la complessa vicenda giudiziaria che da 25 mesi ha fatto pochi progressi e il suo tentativo di attirare l’attenzione di Papa Leone XIV al termine dell’Angelus a Castel Gandolfo: «Quando sono arrivata a Castel Gandolfo, la gendarmeria mi ha tolto lo striscione per mia figlia. Hanno detto che nessun cartellone doveva stare in piazza, sono rimasti quelli su cui c’erano scritte di benvenuto e affetto rivolte al Papa».
Le indagini sulla morte di Giulia Capraro
La donna racconta che nel cartellone esposto per attirare l’attenzione del Papa vi era scritto: «Santo Padre Giulia Capraro chiede giustizia terrena», una giustizia che stenta ad arrivare. «Non ho la verità ufficiale su quanto è accaduto la sera in cui mia figlia è morta. C’è un unico indagato, il ragazzo che era alla guida dell’auto, l’inchiesta è stata chiusa ma aspetto la fissazione dell’udienza preliminare. Il tribunale di Velletri non ha ancora deciso la data» sottolinea Antonella Zevini. E anche sull’ ndagine la donna nutre dei dubbi: «L’alcol test è stato eseguito subito solo sull’automobilista dell’altra macchina e all’indagato sette ore dopo, non sono state acquisite dalla procura le immagini di videosorveglianza sulla strada e non è stato sequestrato il cellulare dell’indagato».
La lettera scritta al Papa
Visto lo stallo in cui si trova il processo per ricostruire quanto accaduto e ottenere giustiza, Antonella Zevini si è rivolta a Papa Prevost anche tramite una lettera: «Chiedo un’udienza, anche solo di cinque minuti, per aiutarmi a trovare pace, per aiutarmi ad illuminare questo vuoto e questo buio. Le chiedo di darmi una speranza, di non farmi sentire trasparente» si legge nel testo. In un passaggio la madre di Giulia Capraro fa anche riferimento a quanto accaduto lo scorso 8 luglio a Rocca di Papa, quando Guglielmo Palozzi ha sparato e ucciso Franco Lollobrigida, l’assassino di suo figlio: «Devo farmi anche io giustizia da sola come successo a Rocca di Papa? Non è questa la strada che sto percorrendo, ma è giusto rappresentarle che questo episodio è solo la punta di un sommerso».