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Caso Yamal, i performer affetti da nanismo ingaggiati per la festa difendono il campione e attaccano l’ADEE: «Lasciateci lavorare!»

15 Luglio 2025 - 14:41 Gabriele Fazio
yamal compleanno nani
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La polemica ha messo in allarme anche il ministero dei diritti sociali, che avrebbe chiesto agli organi predisposti di indagare sulla questione e capire se fosse stata violata dal calciatore qualche normativa sulla disabilità

Una pioggia di insulti negli ultimi due giorni sta coprendo Lamine Yamal, stella del Barcelona colpevole, secondo molti sui social, di aver ingaggiato delle persone affette da nanismo per uno spettacolo di intrattenimento in occasione della festa organizzata per i suoi 18 anni. A gettare benzina sul fuoco la nota stampa dell’Adee, associazione spagnola che rappresenta le persone affette da acondroplasia e altre displasie scheletriche. Parole dure contro il giovane Yamal, uno dei possibili candidati al prossimo Pallone D’oro: «Per l’Adee, questo tipo di pratica è intollerabile perché perpetua stereotipi, alimenta la discriminazione e mina l’immagine e i diritti delle persone affette da acondroplasia o altre displasie scheletriche». Una denuncia che ha messo in allarme perfino il Ministero dei diritti sociali, che avrebbe chiesto agli organi predisposti, Procura, Difensore civico e Ufficio per la lotta ai crimini d’odio, di indagare sulla questione e capire se fosse stata violata dal calciatore una qualche legge sulla disabilità.

I performer ingaggiati: «Lasciateci lavorare!»

Lamine Yamal non ha commentato la polemica, così come il Barcelona e i compagni di squadra del neo maggiorenne, naturalmente nella lista degli invitati. A difendere Yamal pubblicamente ci ha pensato invece uno dei performer ingaggiati per la festa e non ha utilizzato mezzi termini: «Nessuno ci ha mancato di rispetto, lasciateci lavorare in pace» ha detto al quotidiano sportivo Marca, che oggi ha pubblicato alcune foto tratte dalla festa. «Non capisco perché ci sia così tanto clamore. Siamo solo persone normali che fanno quello che vogliono in modo completamente legale». L’attacco più duro proprio contro l’Adee: «Da un paio d’anni queste persone ci stanno danneggiando. Vogliono proibirci un lavoro che amiamo e non hanno mai offerto lavoro o corsi per le persone colpite. Noi lavoriamo come animatori. Perché non possiamo farlo? A causa delle nostre condizioni fisiche?». Il performer ha firmato un patto di riservatezza per cui non può riferire cosa nello specifico è successo alla festa del talento blaugrana, ma assicura: «Sappiamo qual è il nostro limite e non lo superiamo mai: non siamo scimmie in una fiera. Balliamo, facciamo magie… ci sono spettacoli di ogni tipo». E riguardo questa polemica conclude: «Eravamo solo a uno dei tanti eventi, tutti si divertivano un mondo. Tutto questo trambusto è iniziato solo perché era la festa di Lamine Yamal».

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