L’accusa dell’Ue alla Russia: «C’è Putin dietro la tentata sfiducia a von der Leyen». Il Cremlino prende tempo: «La pace? Processo lungo»


Come se non bastasse l’attacco con 2mila droni pianificato da Mosca, ci pensa direttamente il Cremlino a confermare che l’ipotesi di una tregua in Ucraina è ancora piuttosto lontana. A esternare il pensiero del presidente Vladimir Putin è, come spesso accade, il suo portavoce, Dmitry Peskov. In un’intervista alla testata russa Vgtrk, Peskov dice che la Russia è ormai abituata alla «retorica piuttosto dura e diretta» di Donald Trump. Ma un accordo tra Mosca e Kiev, al contrario di quanto sostiene il presidente americano, richiede un processo «lungo e difficile».
«Un incontro tra Putin e Trump? Non è ancora il momento»
Sulla tregua, insomma, il Cremlino prende tempo, pur assicurando che il presidente Putin «conferma la sua intenzione di continuare a fare tutto il possibile per facilitare una soluzione pacifica» e «ha ripetutamente espresso il desiderio» di stringere un accordo con Kiev. Persino sull’organizzazione di un possibile incontro tra Putin e Trump, il Cremlino procede con il freno a mano tirato. Un faccia a faccia tra i due leader, dice Peskov, «è possibile e necessario». Ma c’è ancora tanto lavoro da fare, perciò ci sarà da aspettare: «Forse sarà anche necessario formalizzare alcuni accordi importanti che saranno raggiunti nel tempo, dopo che sarà stato svolto molto lavoro. Ma quel momento non è ancora arrivato, quel lavoro deve ancora essere fatto».
L’Ue: «C’è Mosca dietro la mozione di sfiducia a von der Leyen»
A fare la voce grossa contro il Cremlino è ancora una volta l’Unione europea, che rinfaccia a Putin non solo di sabotare ogni sforzo di pace ma anche di aver segretamente promosso la mozione di sfiducia contro Ursula von der Leyen, bocciata dal Parlamento europeo. «Seguiamo da tempo le operazioni russe contro l’Ue e la Presidente della Commissione. I fact-checker indipendenti hanno chiaramente identificato tali operazioni nel contesto della mozione di censura», riferisce Thomas Regnier, portavoce della Commissione europea. La mozione di sfiducia contro von der Leyen era stata presentata dall’eurodeputato rumeno Gheorghe Piperea e sottoscritta da 77 altri eurodeputati di diversi gruppi politici dell’estrema destra europea. Lo scorso 10 luglio, la mozione è stata bocciata dalla plenaria di Strasburgo con 360 voti contrari e 175 a favore.
Foto copertina: EPA/Mkhail Metzel | Il presidente russo Vladimir Putin