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«Non voglio estorcerti soldi, ma capisci che se questo finisce a Falsissimo è un problema?». Ecco i messaggi che ha ricevuto Raoul Bova

29 Luglio 2025 - 06:49 Stefania Carboni
raoul bova messaggi
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L'attore replicò: «È un reato quello che stai facendo e io non cedo a nessun ricatto». La conversazione nelle mani della procura di Roma

«Non è che voglio estorcerti dei soldi». «A me sembra proprio così». C’è stata una corrispondenza tra Raoul Bova e l’interlocutore anonimo che usa una sim spagnola e che avrebbe ricattato l’attore minacciando la pubblicazione di alcuni audio e messaggi intimi tra lui (legato all’attrice Rocío Muñoz Morales) e la modella Martina Ceretti. Messaggi che poi sono stati pubblicati in una puntata di Falsissimo da parte di Fabrizio Corona. Un botta e riposta riportato su Repubblica, che segue il caso dell’inchiesta per tentata estorsione aperta dalla procura di Roma.

«Anche solo aiutarmi a smontare Corona e far sì che non pubblichi tutto ciò lunedì»

«Capisci che se tutto questo diventa pubblico, e quindi lunedì arriva a Falsissimo, è un problema?», scrive l’anonimo. «Che vuoi dire?», replica Bova. «Voglio dire che la stiamo tirando troppo per le lunghe. Stiamo cercando di venirti incontro». «Venirmi incontro? Cosa significa?». «Anche solo aiutarmi a smontare Corona e far sì che non pubblichi tutto ciò lunedì. Poi se vuoi essere gentile sta a te. Questo è materiale pesante nelle mani di Fabrizio, diventa una puntata. E te lo giuro, sono già in contatto con lui». Bova gli replica: «Io non sono più in una relazione da tempo, quindi non è una cosa che crea disastro». «Eh ma sai, diventa un casino…», spiega il numero sconosciuto. L’attore chiude: «È un reato quello che stai facendo e io non cedo a nessun ricatto».

Lo scaricabarile. Corona: «Sotto l’effetto di sostanze, Monzino e Ceretti hanno contattato Bova per chiedergli dei soldi»

Dopo la pubblicazione dei messaggi legati all’attore con la modella, la polizia postale ha perquisito, senza che risultino indagati, Ceretti, l’amico l’imprenditore della ragazza Federico Monzino e Corona. Monzino, intervistato da Repubblica, ammette: «Ho inviato tutto io a Corona. Martina aveva mandato il materiale pochi secondi prima sul mio telefono e poi mi aveva dato il consenso di inoltrarglielo». Un invio per lui concordato, per «ottenere visibilità». Poi, il cambio idea. «Martina ha iniziato a capire che la situazione le stava sfuggendo di mano. Mi ha chiesto di fermare tutto. Ha chiesto anche lei a Corona di non far uscire nulla. A lui non è fregato e ha pubblicato di sua iniziativa, fuori da ogni controllo». Un racconto che Corona non condivide: «Il consenso me lo hanno dato loro. Il problema successivo qual è stato? Sotto l’effetto di sostanze, Monzino e Ceretti hanno contattato Bova per chiedergli dei soldi in cambio della mancata pubblicazione, all’interno di Falsissimo. Il tutto è avvenuto totalmente a nostra insaputa».

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