Ultime notizie DaziGazaJeffrey EpsteinUcraina
FACT-CHECKINGComplottiEmmanuel MacronFrancia

Assolta la giornalista che accusò Brigitte Macron di essere un uomo, ma la sentenza non conferma la teoria del complotto

30 Luglio 2025 - 12:52 David Puente
Le due accusate hanno sfruttato una possibilità per ottenere l'assoluzione, senza sostenere la teoria del complotto

La Corte d’Appello di Parigi, annullando la precedente condanna, ha assolto la giornalista Natacha Rey e la medium Amandine Roy, citate in giudizio per diffamazione da Brigitte Macron e suo fratello Jean-Michel Trogneux. Le due donne avevano diffuso la falsa notizia secondo cui la first lady francese sarebbe una donna transgender, nata sotto l’identità del fratello. La decisione della Corte d’Appello ha riacceso le accuse contro Brigitte, alimentando la narrazione secondo cui le due donne avessero ragione e che dunque lei sia realmente un uomo. Si tratta di una ricostruzione dei fatti che non corrisponde alla verità.

Per chi ha fretta

  • Le donne sono state assolte in quanto hanno dichiarato di aver agito in “buona fede”.
  • La Corte ha evidenziato che le teorie riportate dalle due donne erano incoerenti e non supportate da prove.
  • Brigitte e suo fratello, che non sono la stessa persona, hanno presentato ricorso alla Corte di Cassazione.

Analisi

L’immagine riporta la foto di Brigitte Macron, con a fianco il fantomatico volto da uomo a lei attribuito, insieme al seguente testo:

ASSOLTA LA GIORNALISTA CHE HA DOCUMENTATO IL GENERE MASCHILE DELLA MOGLIE DI EMMANUEL MACRON
Il tribunale di Parigi ha assolto la giornalista Natasha Rey, che ha rivendicato l’origine maschile della moglie di Macron. L’avvocato di Natasha ha anche dichiarato che dopo l’assoluzione in appello, Rey intende presentare un’accusa privata contro Brigitte Macron per frode nel processo giudiziario.

La sentenza non dimostra che Brigitte sia un uomo

Sostenere che la Corte d’Appello di Parigi abbia confermato la teoria del complotto contro Brigitte Macron è del tutto fuorviante.

Come spiegato da Radiofrance.fr, la Corte non convalida in alcun modo la tesi delle imputate, sottolineando invece come le loro dichiarazioni risultino vaghe, incoerenti e carenti di fondamento. Inoltre, esaminando i documenti presentati dall’accusa (come i certificati di nascita di Jean-Michel Trogneux e di Brigitte Macron), la Corte ha rilevato che questi evidenziano le contraddizioni e le debolezze dell’argomentazione portata avanti da Natacha Rey.

Perché non sono state condannate?

Come spiegato sempre da Radiofrance.fr, per evitare una condanna per diffamazione, le due accusate hanno invocato la loro “buona fede“, spiegando alla Corte di «non aver avuto animosità personale, di non aver cercato di nuocere, di averlo fatto nell’interesse generale e di avere ciò che riteneva essere prove sufficienti per dire ciò che ha detto». Inoltre, si riporta che entrambe non hanno sostenuto di avere ragione riguardo le loro accuse nei confronti di Brigitte Macron.

Sempre secondo Radiofrance.fr, le due accusate hanno evitato la condanna invocando la “buona fede”, sostenendo di non aver avuto intenzioni diffamatorie o maliziose. La Corte ha preso atto delle loro dichiarazioni, secondo cui non vi era animosità personale nei confronti di Brigitte Macron, che l’obiettivo non era nuocere, ma agire nell’interesse generale, e che le loro e accuse si basavano su ciò che ritenevano, erroneamente, fossero prove sufficienti.

È importante sottolineare che entrambe hanno rinunciato in aula a rivendicare la veridicità della loro teoria.

Conclusioni

L’assoluzione di Natacha Rey e Amandine Roy non equivale in alcun modo a una conferma della teoria complottista su Brigitte Macron. La Corte ha riconosciuto soltanto l’assenza di dolo, senza però legittimare le accuse o dare alcun credito alla narrazione diffusa dalle imputate.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Meta per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Meta.

leggi anche