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Tennis, una smorfia di Cobolli fa imbestialire Shelton: «Ce l’avevi con me? Pensavo fossimo amici». La lite al termine del match – Il video

04 Agosto 2025 - 16:30 Alba Romano
Il 23enne romano è uscito agli ottavi del Masters 1000 contro il giovane americano. Una smorfia non gradita ha poi scatenato il diverbio

Uscire di scena in un Masters 1000 contro uno dei migliori al mondo non è di certo piacevole, a maggior ragione se la vittoria era a portata di mano ed è sfuggita al tiebreak dell’ultimo set. È anche per questo che Flavio Cobolli, numero 17 della classifica Atp, si è lasciato sfuggire una smorfia di disappunto dopo un punto perso agli ottavi del torneo di Toronto. Reazione che, però, l’avversario Ben Shelton – settimo al mondo – ha interpretato come diretta a lui personalmente. Da qui un diverbio tra i due al termine del match.

La scintilla tra Cobolli e Shelton

Disappunto e rabbia, un mezzo sbuffo e le braccia che si aprono e si richiudono sul fianco a siglare la delusione: è questa la smorfia che Shelton non ha per nulla gradito da parte del 23enne romano, che il giovane americano definisce più volte «amico» durante il mezzo litigio. «Quindi ce l’avevi con me?», gli chiede Shelton ripetutamente alla fine della partita. «Siamo amici e mi tratti così?». Cobolli prova a difendersi: «Lo so, ma stiamo anche combattendo. È una partita da tre ore, puoi capire se faccio una cosa del genere. E comunque non era neanche rivolta a te, non voglio litigare».

Il chiarimento tra i due tennisti

Shelton ribatte: «Non voglio fare nulla neanche io, te l’ho solo chiesto perché pensavo ce l’avessi con me. Ma se tu mi dici che non è così». A quel punto il 23enne romano taglia corto: «Hai meritato la partita, e lo so. Ma capisci, dopo tre ore di gioco in cui non ho detto una parola e tu neanche…». L’americano la chiude lì: «Sì sì. Se mi dici qualcosa, io ti rispondo perché siamo amici. Ma mi hai detto che non era rivolto a me quindi abbiamo chiarito ed è tutto ok, no? Mi dispiace per la partita». «No, ma va, è una partita sola e non mi interessa. Hai vinto tu, ma puoi capire la mia frustrazione».

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