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Il papà di Giulia Santoni, travolta nell’ambulanza sull’A1: «È morta facendo quello che amava»

06 Agosto 2025 - 09:23 Ugo Milano
giulia santoni incidente a1 ambulanza
giulia santoni incidente a1 ambulanza
Nell'incidente di lunedì, vicino ad Arezzo, hanno perso la vita anche le altre due persone a bordo. Il ricordo del papà: «Ho chiamato la mia ex moglie, piangeva. Ho capito tutto»

«Sentivo che qualcosa non andava, dentro di me ho subito sentito il peggio». La notizia era appena uscita, ma Daniele Santoni aveva già capito tutto. La figlia, Giulia di 22 anni, stava facendo servizio civile sull’ambulanza della Misericordia di Terranuova Bracciolini quando è stata travolta da un tir in piena velocità sulla A1 e ha perso la vita insieme al confratello Gianni Trappolini e al paziente Franco Lovari. «Il destino era scritto. Un destino maledetto».

La telefonata alla ex moglie: «Piangeva, ho capito tutto subito»

Il papà di Giulia Santoni, in un’intervista di Simone Innocenti sul Corriere Fiorentino, ripercorre rapidamente la tragica mattinata di lunedì 4 agosto: «Ero al lavoro. Ho pensato che dovevo chiamare mia figlia ma col lavoro che fa non si sa mai se è un buon momento», confessa. «Ho continuato a lavorare per l’intera mattina, ma sentivo che qualcosa non andava. Durante la pausa pranzo una mia collega ha preso il cellulare e ha visto che c’era stato un incidente in A1. “Che novità”, mi sono detto: ho controllato anche io la notizia e ho visto la foto di un’ambulanza. Mi si è gelato il sangue». Subito ha telefonato alla figlia, ma lei non rispondeva. Allora ha provato con la ex moglie: «Mi ha risposto piangendo. E così ho capito tutto e l’ho capito immediatamente».

Chi era Giulia Santoni: gli studi e l’ingresso nella Misericordia

La vita di Giulia Santoni è sempre stata dedicata all’altro, all’aiuto di chi aveva bisogno. «Era una ragazza fantastica che amava la vita ed era delicata verso tutti. Amava le persone con naturalezza», racconta il padre. «A 16 anni ci ha chiesto di potere andare in Misericordia: visto che era minorenne abbiamo dovuto firmare i fogli. Poi non appena ha avuto 18 anni ha fatto tutti i corsi per guidare e salire sull’ambulanza». La 22enne studiava Scienze infermieristiche all’Università Careggi di Firenze: «Seguiva le lezioni e poi andava alla Misericordia. Finiva di fare volontariato e andava in facoltà». L’obiettivo era uno solo: «A breve alla Misericordia avrebbero aperto un servizio 24 ore su 24: lei puntava a quello. Per lei la Misericordia era una seconda famiglia».

Il tir non ha frenato: «Non ce l’ho con l’autista, il destino era maledetto»

Poi torna sull’incidente. Il fatto che l’autista del tir non abbia provato a frenare non lo fa arrabbiare: «Non ce l’ho con lui. Vada come vada, al netto delle indagini e dei perché, io continuo a pensare che questa sia stata una fatalità. Che il destino era scritto. Un destino maledetto, certo. Mi aggrappo al pensiero che mia figlia è morta mentre stava facendo qualcosa che amava. È morta mentre stava aiutando il prossimo, che per lei era la cosa che più contava al mondo».

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