Torture al carcere Beccaria, 42 indagati tra agenti e medici: «Giovani detenuti colpiti con schiaffi e calci e referti falsificati per coprire i pestaggi»


Salgono a 42 gli indagati nell’inchiesta della procura di Milano su pestaggi, torture e maltrattamenti nei confronti dei giovani detenuti del carcere minorile “Cesare Beccaria” di Milano. È quanto emerge dalla richiesta di incidente probatorio firmata dalla pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena, insieme all’aggiunta Letizia Mannella, notificata venerdì 8 agosto alle parti. Tra le persone indagate ci sono anche tre ex direttore dell’istituto milanese: Cosima Buccoliero e Maria Vittoria Menenti, che devono rispondere in particolare di non aver impedito «le condotte reiterate violenti e umilianti» commesse dagli agenti della polizia penitenziaria ai danni di «numerosi detenuti». Un altro ex direttore, Fabrizio Rinaldi, seppur non presente nella richiesta di incidente probatorio di ieri, è a sua volta coinvolto nell’indagine. Le accuse a vario titolo, vanno dalla tortura ai maltrattamenti aggravati, dalle lesioni al falso. Un solo indagato dovrà rispondere anche di violenza sessuale. L’anno scorso erano stati arrestati 13 agenti, mentre 8 erano stati sospesi. Le parti offese sono 33: si tratta di ex detenuti, di cui alcuni minorenni, che la procura vuole ascoltare con la formula dell’incidente probatorio, così da cristallizzare le loro testimonianze in vista di un eventuale processo.
Le violenze fisiche e psicologiche dal 2022 e al 2024
Gli episodi contestati si sarebbero registrati dal 2022 al 2024 nei confronti dei giovani detenuti del Beccaria. Agli agenti vengono contestate «ripetute violenze psicologiche e fisiche e umiliazioni», determinando nei ragazzini «uno stato di vessazione, disagio fisico e psicologico, alterazione emotiva e paura». Come scrivono le pm, li «insultavano e minacciavano», colpendoli «ripetutamente con schiaffi, calci e pugni». Tra gli episodi più violenti riportati nella richiesta di incidente probatorio, il pestaggio di un detenuto nel dicembre 2022. «Ti sparo, ti ammazzo», gli diceva un agente. Ma anche: «Mo’ ti strappo sto coso», mentre tentava di strappargli il piercing sulla guancia sinistra. Nell’aprile del 2021, quando un ragazzo ha tentato di suicidarsi in cella, è stato colpito «con schiaffi al volto e nel resto del corpo e con numerosi calci nella pancia», per poi essere portato nella cella di isolamento dove veniva minacciato: «Compare io ti mangio il cuore».
Tra gli indagati anche tre operatori sanitari
Tra gli indagati compaiono anche tre operatori sanitari: il coordinatore sanitario del carcere, il medico e il coordinatore infermieristico. Secondo l’accusa, avrebbero redatto «referti falsi o concordati con gli agenti della polizia penitenziaria» per occultare le lesioni riportate dai detenuti, e avrebbero assistito a «plurime aggressioni» senza mai attivare alcun tipo di «segnalazione o intervento».
Foto copertina: ANSA/ANDREA FASANI | Alcuni detenuti si affacciano alle grate delle celle, visibili dall’esterno, nel carcere Beccaria, Milano, 24 Marzo 2025