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L’addio a Cecilia De Astis, in centinaia ai funerali. Il figlio: «Dietro ai bambini c’è sempre la famiglia». La sorella: «Fallimento della società» – Le foto

14 Agosto 2025 - 17:55 Ygnazia Cigna
L'ultimo saluto alla 71enne, travolta e uccisa a Milano da un’auto rubata con a bordo quattro ragazzini tra gli 11 e i 13 anni

La chiesa di San Barnaba, nel quartiere Gratosoglio a sud di Milano, si è riempita oggi pomeriggio 14 agosto per l’ultimo saluto a Cecilia De Astis, la 71enne travolta e uccisa lunedì scorso da un’auto rubata con a bordo quattro ragazzini tra gli 11 e i 13 anni. Poco prima delle 15, la bara è entrata nella chiesa, coperta da mazzi di fiori bianchi, rossi e gialli. Tra i presenti, circa duecento persone tra parenti, amici, vicini di casa e semplici conoscenti, e l’assessora Gaia Romani, a rappresentare il Comune di Milano. Durante la cerimonia, il figlio di Cecilia, Gaetano Di Terlizzi, ha rivolto parole dure ma cariche di dolore: «A 12 anni un minimo di coscienza la devi avere. Devi sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato. Poi posso capire che sono bambini, va bene, però dietro ai bambini c’è sempre la famiglia». E ha aggiunto: «Forse anche la legge trova qualcosa, ma il divino sistema tutto».

Funerali Cecilia De Astis, Milano, 14 agosto 2025
Funerali Cecilia De Astis, Milano, 14 agosto 2025

L’addio della sorella di Cecilia De Astis

Tantissimi i presenti. Tra questi amici, persone che volevano solo esprimere vicinanza e solidarietà alla famiglia, e i parenti. Tra questi anche la sorella di Cecilia De Astis, Lina, che l’ha ricordata così: «Insieme abbiamo condiviso grandi dispiaceri ma anche momenti belli che ci aiuteranno a sopportare un dolore misto a rabbia per il fallimento del sistema della società di cui sei stata vittima».

L’appello del prete

Nell’omelia, Don Davide Bertocchi ha invitato alla riflessione e al perdono, richiamando il messaggio di Gesù: «Con il suo amore, ha insegnato che gli unici nemici sono la morte e il male. Il male e la morte sono gli unici nemici. Nessuna persona è da considerare nemica. Questo è il più grande insegnamento di Gesù. Anche se queste persone sono imprigionate dal male. Tanto meno dei bambini. Tanto meno bambini ai quali è stata negata l’infanzia e per i quali possiamo solo pregare e sperare che finalmente trovino qualcuno che sappia insegnare loro l’amore che vince il male». Il sacerdote, riconoscendo che «in tutti c’è indignazione» per questo caso, ha invitato a non farsi accecare dalla rabbia. E ha concluso: «Sicuramente non servono i discorsi, i proclami, né tantomeno lo scaricabarile, lo scarico di responsabilità. È sempre colpa di un altro, di un’altra istituzione. Non servono neppure i documenti sulle periferie, nemmeno le encicliche sulla convivenza pacifica. Servono fatti concreti. Ecco di che cosa abbiamo bisogno».

Funerali Cecilia De Astis, Milano, 14 agosto 2025
Funerali Cecilia De Astis, Milano, 14 agosto 2025
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