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Cecilia De Astis, la confessione dei baby investitori: «Noi scappati per la paura, poi siamo andati per negozi»

14 Agosto 2025 - 07:13 Stefania Carboni
Cecilia De Astis investita Milano
Cecilia De Astis investita Milano
Il ritorno al campo del gruppo, dopo lo schianto che ha ucciso la 71enne, solo in serata. Oggi i funerali della vittima

In un italiano stentato, ma con una certa convinzione, hanno provato a difendersi. A dire che sono scappati perché «ci siamo spaventati». Che l’auto ha investito «la signora» perché «i freni non funzionavano». Questa, secondo quanto riporta oggi Repubblica, la versione dei minori di 14 anni a bordo dell’auto che ha travolto e ucciso, Cecilia De Astis, 71 anni, a Gratosoglio, periferia milanese.

«Siamo scappati e siamo andati al centro commerciale»

Gli agenti della polizia locale li hanno rintracciati tutti in un campo nomadi in via Selvanesco, strada immersa nella campagna a poco più di due chilometri dal punto dell’investimento. Quando la squadra guidata dal comandante Gianluca Mirabelli è arrivata al campo i quattro baby fuggitivi sono stati identificati e portati in comando con i parenti. «I freni non funzionavano bene e ho preso la signora», ha detto il 13enne del gruppo, che era al volante. «Ci siamo spaventati, siamo scappati», spiegano. Anche se dopo «siamo andati al centro commerciale» di Rozzano. Al campo sarebbero tornati solo nella tarda serata di lunedì, con l’undicenne che nella notte ha raccontato alla mamma quanto successo.

Il destino dei bambini

I tre bambini e la piccola di undici anni, spiega oggi Il Messaggero, dopo il prolungato interrogatorio della polizia locale, sono stati riconsegnati alle madri. Dei padri nessuna traccia, uno è detenuto mentre gli altri sono irreperibili. La Procura per i Minori ha per ora aperto un fascicolo per omicidio stradale aggravato e furto di veicolo, ma per via dell’età i coinvolti non andranno a processo. Toccherà ai giudici decidere su altre misure, tra le ipotesi c’è l’affidamento a strutture protette e l’allontanamento dalle famiglie per inadeguata vigilanza.

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