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La storia della mamma di Fabiana, la neonata partorita in spiaggia e data in adozione a Reggio Calabria 

19 Agosto 2025 - 09:30 Stefania Carboni
fabiana neonata partorita
fabiana neonata partorita
Non l'ha abbandonata in un cespuglio ma è stata intercettata da alcuni ragazzi che si trovavano in spiaggia con lei. E a loro ha spiegato la sua situazione

Non l’aveva lasciata in un cespuglio, ha tagliato con precisione il cordone ombelicale e, seduta sulla spiaggia di Marina di Caulonia, in provincia di Reggio Calabria, ha raccontato la sua storia a un gruppo di ragazzi presenti a pochi metri, che hanno poi allertato i soccorsi. È del nord Italia la mamma di Fabiana, la neonata partorita in spiaggia la notte del 7 agosto, affidata ai sanitari e già accolta in una nuova famiglia pronta a darle amore. Fabiana è salva. Il nome è lo stesso della dottoressa dell’ospedale di Locri che per prima l’ha curata. A ricostruire la sua storia e quella della sua mamma è Romina Marceca su Repubblica.

«L’ho partorita adesso»

All’una del 7 agosto la partoriente, al nono mese di gravidanza e in vacanza sulle coste calabre, è entrata in acqua ed è uscita con la piccola tra le braccia. Una scena che ha colpito due ragazze e due ragazzi presenti a pochi metri. La piccola era avvolta in una felpa. La donna ha tagliato il cordone ombelicale con una targhetta di metallo e poi ha affidato per qualche minuto la neonata a Maria Vittoria Raso, vent’anni, che era lì con i suoi amici. «Avevamo intravisto una figura femminile con una lunga maglietta e capelli neri entrare in acqua. Poi l’abbiamo vista sulla riva con quella neonata. Ci siamo alzati di scatto dalla sabbia, siamo andati da lei. Le ho chiesto che età avesse la piccola e lei mi ha risposto: “L’ho partorita adesso”. Siamo rimasti impietriti. Mi sono messa a piangere, guardavo quella neonata ancora con gli occhi chiusi, ricoperta da una sostanza bianca mista a sangue, muoveva una mano, emetteva i primi vagiti», ha raccontato a Repubblica.

«Era solo confusa, era in vacanza con la famiglia. Nessuno sapeva che fosse incinta»

La donna ha poi raccontato ai sei amici che era in vacanza lì con la famiglia e che nessuno sapeva che fosse incinta. Ha poi tentennato quando i ragazzi le hanno spiegato che avrebbero avvisato il 112. «Ma non perché volesse fare del male alla bambina, era solo confusa — racconta a Repubblica Raso, studentessa universitaria — Ci ha spiegato che era già in contatto con un ospedale della sua città per affidarla, ma il parto è stato prematuro. Non avrebbe mai fatto del male alla figlia, ha detto che non poteva crescerla». Ambulanza e carabinieri sono arrivati poi sul posto. La donna è stata monitorata e curata per 24 ore nell’ospedale di Locri. Grazie al protocollo Mamma, in vigore in tutti gli ospedali e strutture sanitarie italiane, è stato garantito il totale anonimato, con tutte le tutela del caso per lei e la piccola.

(Foto di Bonnie Kittle su Unsplash)

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