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M5s, come funziona la votazione per il nuovo presidente voluta da Giuseppe Conte, la prima vera prova dopo l’era Grillo

04 Settembre 2025 - 16:13 Sofia Spagnoli
giuseppe conte dibattito gaza
giuseppe conte dibattito gaza
Le candidature sono aperte fino al 10 settembre: quali sono i requisiti per candidarsi

La base del Movimento 5 Stelle è stata richiamata all’appello, ma questa volta senza alcun dibattito su alleanze o coalizioni in vista delle elezioni autunnali. A differenza di alcune settimane fa, quando Giuseppe Conte aveva chiesto agli iscritti se correre “da soli” o sostenere il dem Eugenio Giani in Toscana, ora il focus è tutto sull’elezione del nuovo presidente del partito. Il mandato di Conte, infatti, è scaduto il 6 agosto e attualmente è in prorogatio, in attesa che venga eletto il nuovo leader del partito. Ma per molti il risultato è già scritto: «Solo una formalità», dicono i deputati, perché quasi certamente – al 99%, se vogliamo mantenere un filo di prudenza – si andrà verso la riconferma di Conte. «Il presidente si ricandiderà», assicurano i suoi.

Domani l’apertura delle candidature

«Care amiche e cari amici»: con questo messaggio Giuseppe Conte si rivolge alla base pentastellata sulla pagina ufficiale del portale del Movimento, fornendo le indicazioni per partecipare alla corsa per la presidenza del partito. Le candidature si apriranno domani alle ore 12 e resteranno aperte fino alle 22 di mercoledì 10 settembre. Dal giorno successivo alla chiusura, il Comitato di Garanzia inizierà a verificare i requisiti per l’ammissibilità delle candidature. Tra i criteri richiesti – per riportarne qualcuno – il candidato non dovrà essere stato iscritto ad altri partiti o movimenti politici nei dieci anni precedenti la candidatura, non dovrà avere procedimenti penali in corso né essere iscritto a associazioni massoniche. Le candidature saranno pubblicate online e dovranno raccogliere almeno 500 firme dagli iscritti entro cinque giorni. La votazione è prevista tra fine settembre e inizio ottobre.

La riconferma di Conte

Parlando con i parlamentari del Movimento 5 Stelle, emerge che i nomi in lizza per la presidenza potrebbero essere pochi, se non addirittura assenti. Le risposte sono per lo più «che io sappia, nessuno» oppure «non si vocifera di alcun nome forte». Tutto lascia pensare che si andrà verso la riconferma di Giuseppe Conte, presidente del partito dal 6 agosto 2021. In quell’occasione, su 67mila aventi diritto al voto, Conte ottenne il 92,8% di consensi, con 62.242 voti favorevoli contro 4.822 contrari. Prima di lui, la guida del partito cera affidata a Vito Crimi.

Il dopo “Nova”

Questa votazione rappresenta un importante banco di prova per Giuseppe Conte, arrivando a pochi mesi da “Nova”, il processo costituente che ha segnato una svolta decisiva nella storia del Movimento 5 Stelle. A novembre, gli iscritti, attraverso una votazione online, hanno approvato una modifica dello statuto che elimina la figura del “garante”, escludendo così ufficialmente Beppe Grillo dai giochi interni al partito — una sorta di parricidio politico. La proposta ha ottenuto il 62,3% dei consensi. Nello stesso contesto è stata superata anche la storica regola dei due mandati, aprendo la strada a una nuova fase per il Movimento. Le preferenze che Conte riuscirà a raccogliere in questa tornata saranno un indicatore fondamentale della sua capacità di guidare il partito in questa nuova era, secondo la percezione degli iscritti.

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