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Zaia contro Vannacci: «La Lega ha dei valori, lui non ha fatto la gavetta con noi»

10 Settembre 2025 - 07:17 Alba Romano
luca zaia roberto vannacci
luca zaia roberto vannacci
Il presidente uscente del Veneto e il generale in pensione: non abbiamo bisogno di battute o provocazioni

Luca Zaia contro Roberto Vannacci. Il presidente uscente del Veneto in un’intervista al Corriere della Sera va all’attacco del generale in pensione ed europarlamentare della Lega. Ma prima parla delle polemiche su Vittoria Maculan, sedicenne eletta miss Trieste tra le polemiche per il colore della sua pelle: «Non scherziamo. È una veneta, ha una sola cittadinanza, quella italiana», dice il governatore. E ancora: «Parlo da uomo di centrodestra. Dobbiamo essere aperti, non si fanno battaglie politiche su questo tema. Lo dico anche da veneto: non siamo così e se qualcuno vuole essere così è fuori dalla civiltà».

La Repubblicia veneta

Zaia dice che la Repubblica Veneta «era un coacervo di razze. Ricordo che il cardinale Angelo Scola (già patriarca a Venezia, ndr ) parlava sempre di meticciato sociale. La nostra società è multietnica e multiculturale. Ciò non toglie che la nostra identità sia sacrosanta e vada difesa. Ma questo è altra cosa dal dibattito sul colore della pelle». Il presidente del Veneto dice che bisogna fare i conti «con la realtà: ormai l’11 per cento della popolazione è composta da immigrati, a volte anche di seconda o terza generazione. In secondo luogo, noi siamo contro chi delinque mentre accogliamo a braccia aperte chi si integra, lavora e rispetta le regole e la nostra identità».

Vannacci contro Egonu

Poi, sulla polemica di Vannacci nei confronti di Paola Egonu, dice: «Mi pare che abbia ritrattato o comunque rivisto certe sue uscite. Paola è una ragazza italiana, peraltro veneta. È una grande campionessa e noi dobbiamo solo sperare che continui a giocare come sa rimanendo in Italia». Sul generale è dapprima cauto: «Ho detto che lo può essere se “fa il leghista”. Se persegue altri valori o altre battaglie non è in linea con quello che ci aspettiamo». Poi va all’attacco: «Esistono i valori di un partito nato più di trent’anni fa. Il generale non ha fatto la gavetta, come è toccato a tutti noi, a partire da Matteo Salvini. È doveroso che rispetti le regole e le liturgie del partito in cui è entrato. Sottolineo che non siamo ancorati all’amarcord. La Lega ha interpretato i bisogni di una società che cambia cercando di essere sempre innovatrice, dalla parte del popolo».

Vannaccizzare la Lega

E sull’idea di vannaccizzare la Lega non si esprime: «Sinceramente non so cosa significhi. Vannacci è persona intelligente e della provocazione ha fatto la sua cifra. Però noi non abbiamo bisogno di battute o di provocazioni. Lui porti le sue proposte come tutti all’interno del movimento, poi si deciderà». Infine, il suo futuro: «Un’incognita e per qualcuno anche una provocazione. Ho in testa una sola cosa: governare la mia Regione fino all’ultimo giorno (ho rinunciato a un seggio sicuro in Europa un anno fa). Certo poi non rimarrò con le mani in mano».

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