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Marco Bucci ha sconfitto il tumore: «Mi davano per morto, oggi grazie alle terapie monoclonali sto meglio di prima»

14 Settembre 2025 - 09:40 Ugo Milano
Il governatore della Liguria e la battaglia vinta sul carcinoma diagnosticatogli 16 mesi fa: «Certe accuse mi hanno fatto male, col lavoro sono rinato»

La parola «guarito», Marco Bucci non la vuole usare. Un po’ per scaramanzia e un po’ perché tecnicamente, sul piano clinico, non è ancora corretto farlo. Ma il governatore della Liguria ha sconfitto il cancro che gli era stato diagnosticato. È lui stesso ad annunciarlo questa mattina in due interviste a Libero e al Corriere. «Ho fatto una Pet (tomografia a emissione di positroni, ndr). Sono pulito, il tumore non c’è più», fa sapere l’ex sindaco di Genova con la stessa chiarezza con cui, 16 mesi fa, aveva annunciato alla cittadinanza di avere un carcinoma spinocellulare con metastasi, proprio sotto la mandibola. Fu una botta dura, inutile negarlo. «Provai sicuramente una grande paura. Ma in quelle circostanze bisogna reagire e affidarsi ai medici». E pure le cure lo furono. «Pativo gli effetti della radioterapia, che ti debilita. La cosa più fastidiosa però era la totale assenza del gusto: mangiavo e tutto il cibo sembrava di cartone, per di più amaro», ricorda al taccuino di Pietro Senaldi. Eppure pochi mesi dopo, dopo un’estate politicamente rovente per il centrodestra in Liguria, Bucci si ritrovò a dover decidere se correre per guidare la coalizione in Regione, lasciando anticipatamente l’incarico di sindaco a Genova. «Ero contrario inizialmente. Perché volevo portare a termine il mandato di sindaco. E poi perché non sapevo se sarei stato nelle condizioni fisiche adeguate. Ci ho pensato a lungo. Furono giorni molto delicati. Mi fece cambiare idea Giorgia Meloni», racconta Bucci a Cesare Zapperi.

I cattivi pensieri e le energie ritrovate

Intuizione rivelatasi poi azzeccata quella della premier, se è vero che Bucci a fine ottobre guidò il centrodestra alla vittoria in Regione contro il centrosinistra guidato da Andrea Orlando. Eppure quella decisione l’ex sindaco di Genova la pagò, sia sul piano politico (il «tradimento» l’ho pagato nelle urne, confessa al Corriere, evocando la successiva vittoria in Comune di Silvia Salis), sia su quello umano: «Ci fu un candidato che disse che votare me significava votare uno che l’anno dopo sarebbe già stato morto. Bene, sono qui, lieto di averlo smentito». Cose che fanno male, riconosce ora, cose «da bassa campagna elettorale, ma ci ho fatto il callo, sono abituato alle falsità della sinistra, che si inventa di tutto», dice ancora Bucci a Libero. Acqua passata, quel che conta ora è che Bucci sta bene, pure meglio di prima: merito del lavoro che «ti dà energia, uno scopo, tiene lontani i cattivi pensieri», ma pure delle terapie monoclonali che «aumentano le difese del corpo e in un certo senso ti rinvigoriscono». Ora che il tumore è sconfitto, a Bucci resta ancora da proseguire la terapia immunologica, «in casi come il mio servono anni prima di potersi dire davvero fuori», ma la sua battaglia il governatore può dirla vinta.

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