Gaza, 17 morti tra cui tre bambini nei raid. «Hamas sposta gli ostaggi in superficie»


Almeno 10 persone, tra cui tre bambini, sono rimaste uccise dopo che una tenda che ospitava famiglie sfollate, a ovest di Gaza City, è stata colpita dai raid aerei israeliani. Lo riporta Al Jazeera, secondo la quale in totale i morti nei raid sono 17. Le forze israeliane hanno intensificato gli attacchi sulla città di Gaza mentre l’esercito porta avanti il suo piano di sfollamento forzato dei palestinesi e di conquista del territorio.
Gli ostaggi in superficie
Intanto in vista dell’operazione israeliana per conquistare Gaza City, Hamas ha spostato gli ostaggi in superficie, in case e tende, per impedire all’esercito di operare in determinate aree, hanno riferito fonti palestinesi a Gaza all’emittente pubblica israeliana Kan. Ieri la madre dell’ostaggio Guy Gilboa-Dalal ha dichiarato di essere stata informata che suo figlio è trattenuto in superficie a Gaza City, dopo che la settimana scorsa il gruppo terroristico aveva pubblicato un video in cui lo si vedeva sul sedile posteriore di un’auto.
Hamas in Tunisia
Secondo alcune fonti Stati Uniti e Israele stanno conducendo colloqui riservati, con il coinvolgimento indiretto di alcuni Paesi terzi tra cui l’Iran, su un possibile piano che prevede il trasferimento di esponenti di Hamas dalla Striscia di Gaza alla Tunisia. A parlarne è stato l’analista di sicurezza Matthias Inbar, citato dall’emittente israeliana i24News. Il progetto ricorda, almeno in parte, il precedente del 1982, quando Yasser Arafat e l’Olp lasciarono Beirut dopo l’invasione israeliana del Libano per stabilirsi a Tunisi. Questa volta, però, i protagonisti sarebbero i vertici di Hamas, formazione di matrice islamista legata ai Fratelli Musulmani e al centro del conflitto in corso a Gaza.
Iran e Tunisi
La prospettiva di accogliere i dirigenti del gruppo suscita però malumori in Tunisia, paese storicamente vicino alla causa palestinese ma dove opinione pubblica e parte del mondo politico guardano con diffidenza a Hamas, soprattutto dopo l’inasprirsi del conflitto con Israele. Secondo fonti citate dall’emittente, l’Iran avrebbe un ruolo discreto di facilitatore, senza apparire ufficialmente nei negoziati.