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La Cina vieta alle aziende tech di acquistare chip per l’intelligenza artificiale di Nvidia. Il ceo Huang: «Deluso»

17 Settembre 2025 - 23:46 Davide Aldrigo
nvidia cina usa microchip intelligenza artificiale chip
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Il divieto arriva a pochi giorni dall'accusa di violazioni antitrust. Intanto a Londra chiuso accordo tecnologico tra Stati Uniti e Regno Unito

La Cina ha vietato alle sue maggiori aziende tecnologiche di acquistare i chip necessari all’intelligenza artificiale dal colosso statunitense Nvidia. Lo riporta il Financial Times, secondo cui la Cyberspace Administration of China – l’agenzia governativa che regola Internet e la censura – avrebbe imposto alle aziende uno stop dei test e degli ordini del chip RTX Pro 6000D, messo a punto da Nvidia per il mercato cinese. Tra le aziende raggiunte dal divieto ci sarebbero anche ByteDance e Alibaba.

Una strategia di Pechino per l’indipendenza

Dietro allo stop intimato da Pechino si celerebbe un piano strategico preciso. La Cina punta all’indipendenza nello sviluppo di software di intelligenza artificiale e, suggerisce il Financial Times, la decisione di oggi potrebbe essere stata presa in concomitanza con il raggiungimento, da parte di chip di produzione cinese, di prestazioni paragonabili a quelle dei modelli Nvidia. Il divieto agli acquisti di chip si va ad aggiungere all’accusa di violazioni antitrust mossa dalla Cina nei confronti di Nvidia, divenuta la società simbolo delle tensioni fra Washington e Pechino. A questo proposito Jensen Huang, Ceo di Nvidia, aveva usato la metafora delle «montagne russe» per descrivere i rapporti tra il governo di Pechino e la sua azienda.

Deluso il ceo, titolo in calo a Wall Street

Venuto a conoscenza della notizia, Jensen Huang si è detto «deluso» dalla decisione della Cina.
Il suo commento è arrivato da Londra, dove si trova in occasione della visita di Stato di Donald Trump in Gran Bretagna. La sua presenza non è casuale: in questa circostanza, infatti, Regno Unito e Stati Uniti hanno annunciato un accordo in ambito tecnologico, denominato “Tech Prosperity Deal”, che prevede investimenti per miliardi di dollari «nello sviluppo delle tecnologie in più rapida crescita come l’intelligenza artificiale, la tecnologia quantistica e nucleare». Si tratta del «primo accordo tecnologico tra Regno Unito e Stati Uniti», ha sottolineato Downing Street in una nota. L’accordo avrà naturalmente una ricaduta positiva anche su Nvidia, che però intanto incassa la stoccata del Dragone cinese: a Wall Street il titolo ha chiuso in calo del 2,7%.

Foto copertina: EPA/JOHN G. MABANGLO| Il quartier generale di Nvidia Corporation a Santa Clara, California, USA, 27 May 2025

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