Il reddito del lavoro – con Marina Calderone

Al Festival di Open anche la ministra del Lavoro Marina Calderone, intervistata da Franco Bechis. In piena stagione di legge finanziaria, Calderone ha fissato le priorità: «Salari, pensioni e welfare. Ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che la vita si allunga, e che le persone possono rimanere attive più a lungo». La ministra ha rivendicato l’abolizione del reddito di cittadinanza: «L’assistenzialismo a pioggia non è la soluzione. Dev’essere un percorso di accompagnamento verso il lavoro. Aver fatto la scelta coraggiosa di eliminarlo, è stata la prima mossa che ha dato una scossa al ministero del Lavoro». E su questo ha annunciato che nei prossimi mesi serviranno 1,5 milioni di lavoratori.
Nelle parole della ministra anche il tema del salario minimo, già portato sul palco di Parma venerdì da Elly Schlein. «Una risposta inadeguata – è stato il giudizio di Calderone – porre come indicatore i 9 euro l’ora come importo minimo da contratto è un rischio notevole. Il pericolo è che accada l’opposto: che vengano disdettati i contratti e che i datori di lavoro si limitino ad applicare i 9 euro». In ultimo si è parlato di sicurezza sul lavoro, «un pensiero costante su che cosa posso fare di più – ha confessato Calderone – Siamo stati il governo che ha assunto più ispettori del Lavoro da quanto è stato creato l’Ispettorato del Lavoro, nel 2015»
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